La port authority di Genova lavora al ‘piano B’ sulla nuova diga
Palazzo San Giorgio indica una strada da seguire per cercare di recuperare tempo sui lavori e trovare nuove risorse finanziarie
“In considerazione della mancata presentazione di offerte da parte dei soggetti prequalificati entro i termini previsti dalla procedura di affidamento dell’appalto integrato complesso relativo alla progettazione definitiva, esecutiva e alla realizzazione della nuova diga foranea di Genova, l’Autorità di Sistema Portuale intende proseguire sin da ora, ai sensi dell’art. 63 del Codice dei Contratti, nell’iter di affidamento con i soggetti interessati”.
Questa la nota con cui la port authority genovese ha commentato l’esito del bando per la costruzione della prima fase della nuova diga di Genova che non ha attratto offerte da parte dei due raggruppamenti di imprese di costruzione ‘convocati’.
La nota di Palazzo San Giorgio prosegue dicendo: “A tal fine è in fase di approfondimento una prima ipotesi che prevede di anticipare, già in corso di affidamento, anche l’eventualità, a parità di prestazioni funzionali ed economiche, di una rimodulazione del molo foraneo secondo le indicazioni contenute nella determinazione motivata n. 1/22 del Comitato Speciale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e rimesse alla fase di progettazione definitiva”.
La comunicazione aggiunge che “in parallelo, è in corso di valutazione la possibilità di accedere, in via prioritaria, all’apposito Fondo Ministeriale ovvero ad altre fonti di finanziamento proprie o dello Stato, per il reperimento delle risorse necessarie a garantire la copertura finanziaria per l’incremento dei prezzi dei materiali”.
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