La domanda globale cala e declinano anche i contratti di trasporto container
I caricatori Usa stanno iniziando a rinegoziare i contratti di trasporto di lungo periodo sottoscritti nei mesi scorsi
I noli container si stanno avviando verso una fase di declino, spinti verso il basso da un calo della domanda a livello globale. La tendenza è già stata osservata nelle scorse settimane sulle tariffe spot, in particolare per le rotte est-ovest, dove in certi casi queste hanno raggiunto livelli inferiori a quelli dei contratti di lungo termine per le stesse tratte.
A puntare un faro su questo trend è stato nei giorni scorsi anche il Wall Street Journal che, pur naturalmnete da un punto di osservazione Usa-centrico, ha evidenziato come nel paese a maggio siano calate (di 1,5 miliardi dollari) le importanzioni di beni di consumo, come di oggetti di arredamento e Tv, mentre i container in arrivo negli scali siano ancora su livelli elevati, tanto da generare fenomeni di congestione sulla costa orientale.
La testata ha anche citato i casi di società cargo owner che alla luce di questa evoluzione del mercato stanno riuscendo con successo a rinegoziare i propri contratti con le compagnie di navigazione. Una azienda importatrice, rimasta anonima, in particolare ha detto di essere riuscita a spuntare un nuovo accordo con tariffe inferiori del 15-20% rispetto a quelle di qualche mese fa, ma casi analoghi sono stati segnalati anche dalla società di analisi Flexport.
Commentando questo fenomeno l’analista di Xeneta Peter Sand ha aggiunto che a suo avviso allo stato attuale i caricatori sono ancora disponibili a sottoscrivere contratti con noli leggermente superiori a quelli spot, a patto però che le cifre non siano esorbitanti e soprattutto che questo possa assicurare loro la certezza di avere spazio in stiva.
La flessione dei noli container per il trasporto via mare, che secondo il Wsj potrà almeno in piccola parte limitare la spinta alla crescita dell’inflazione, è comunque anche per la testata economica statunitense ancora limitata e lontana dall’avvicinare le tariffe a quelle del pre-pandemia, che per un trasporto spot dalla Cina verso la West Coast all’inizio di luglio erano ancora superiori di quattro volte a quelle dello stesso periodo del 2019.
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