A Taranto nascerà un nuovo terminal project cargo
United Task Management ha presentato un’istanza per 11mila mq alla base della Calata V per installarvi un terminal dedicato a montaggio, packaging e spedizione di impiantistica industriale di varia natura
Accanto al Molo Polisettoriale sede del terminal container oggi gestito dal gruppo Yildirim, a Taranto potrebbe presto vedere la luce un nuovo terminal dedicato al project cargo.
Si è concluso pochi giorni fa, infatti, il termine fissato dalla locale Autorità di Sistema Portuale per presentare osservazioni o istanze concorrenti a quella presentata a febbraio da United Task Management. Si tratta di una società facente capo a Mauro Carriglio e Gianluca Fortunato, che, forti delle “esperienze maturate nella progettazione, direzione e gestione di impianti in vari settori industriali, dalla siderurgia, alla petrolchimica alla produzione di energia”, si sono specializzati nella “progettazione, supervisione delle fasi di costruzione e montaggi e controlli di qualità nonché selezione dei subfornitori più idonei” per i medesimi.
Ora il salto di qualità con l’istanza – si legge nel relativo avviso di Adsp – per “un’area portuale di mq. 11.160, insistente sulla parte retrostante della Calata V del Porto di Taranto, al fine di realizzare un hub portuale finalizzato alla logistica e allo sviluppo di attività impiantistiche. La Società ha rappresentato di voler beneficiare dell’Autorizzazione unica Zes. Quanto sopra per la durata di anni 20”.
“Riteniamo – spiega Cariglio a SHIPPING ITALY – che l’hub possa rappresentare una via preferenziale per la spedizione navale di manufatti, assemblati in area, di entità e pesi eccezionali, potendo contare su un pescaggio a bordo banchina di 14,5 metri, prossimo a breve diventare 16 metri, nonché sul risparmio derivato da Zona Franca e Area ZES, evitando costi di trasporto fuori sagoma e immagazzinamenti molto onerosi”.
Investimenti, previsioni di traffico e ricadute occupazionali previsti da Utm restano riservati, ma Cariglio evidenzia il grado di maturazione dell’operazione nel richiamare “attenzione, lungimiranza e supporto ricevuti da Adsp, con cui si è opportunamente ottimizzato e definito il layout, iniziando quindi l’iter delle sollecite autorizzazioni necessarie, che si avvarrà della procedura Zes, per avviare a breve il percorso della costruzione e realizzazione del cantiere”.
Definito anche il target di mercato: “Malgrado il progetto, così come ideato, non ponga alcun limite alla tipologia costruttiva degli assemblaggi e unitizzazioni che si intende eseguire, le maggiori attenzioni della committenza ad oggi riscontrate sono per commesse di costruzione e assemblaggio in area porto di skid di dimensioni importanti completi di strutture, serbatoi, piping, apparecchiature e parti elettro-strumentali per le tipologie industriali suddette. Inoltre si è in fase di consulting per caldaie di grandi dimensioni, sistemi offshore e package anche relativi a impianti e quadristica elettrica e altre tipologie simili”.
Se assemblaggio, montaggio e spedizione di impiantistica industriale rappresentano il futuro prossimo, Cariglio, infine, si proietta anche oltre: “La nostra attenzione è rivolta anche alla possibilità di un global services per manutenzione qualificata e upgrading innovativi di unità navali così come da richieste esternate da futuri e molto probabile commissioning”.
A.M.
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