Anche per Tirrenia Cin è arrivato l’ok dei creditori al salvataggio
La controllante Moby annuncia il placet di Tirrenia in Amministrazione Straordinaria: lo Stato abbuona 100 milioni di euro a Onorato e Msc
Anche l’adunanza dei creditori di Compagnia Italiana di Navigazione (Tirrenia) in programma per lo scorso 27 giugno è andata come sperato dalla proprietà della compagnia armatoriale.
Dopo l’esito della votazione favorevole al piano di salvataggio della capogruppo Moby, quello della controllata Cin era rimasto in sospeso. Moby stessa, infatti, aveva reso noto che due categorie di creditori (privilegiati e fornitori concordatari) avevano dato l’ok, precisando tuttavia che il Tribunale aveva dato 20 giorni alla “classe di creditori non presentatasi” per esprimere il proprio voto. Nessun riferimento esplicito al creditore mancante, non individuabile nella lista pubblicata dal Tribunale.
Oggi la soluzione dell’enigma, con un’altra comunicazione alla Borsa del Lussemburgo con cui Moby ha reso noto che “a seguito degli accordi raggiunti con il principale creditore di Cin, Tirrenia in Amministrazione Straordinaria, l’accordo paraconcordatario è stato siglato lo scorso 14 luglio, soggetto per l’effettivo dispiegarsi dei suoi effetti, all’omologa da parte del Tribunale di Milano. Col voto favorevole da parte di Tirrenia in a.s. è stata raggiunta la maggioranza dei creditori aventi diritto di voto e la maggioranza di voti favorevoli al piano”.
Né il Tribunale né la bad company né il Ministero dello Sviluppo Economico hanno comunicato alcunché, sebbene il credito dello Stato ammontasse a 180 milioni di euro (la cifra mai pagata da Cin per l’acquisizione nel 2012 dell’ex compagnia di bandiera), 99 dei quali andranno in fumo dal momento che il concordato – inserito nella complessa operazione di ingresso di Msc nella compagine societaria – prevede il saldo di 81 milioni di euro e lo stralcio del titolo.
A.M.
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