Niente canoni maggiorati per Sintermar e Grandi Molini a Livorno
Annullati gli atti con cui l’Adsp aveva previsto un sovrapprezzo per le concessioni adiacenti ad aree di proprietà. Ancora una proroga per Cilp, sommovimenti sulla Piattaforma Europa
Il nuovo Regolamento per l’amministrazione del demanio adottato nel gennaio 2021 dall’Autorità di Sistema Portuale di Livorno è parzialmente invalido.
A stabilirlo è stato il Tar della Toscana, che ha accolto due ricorsi paralleli proposti da Sintermar e da Grandi Molini Italiani. Entrambe le società sono concessionarie di aree demaniali dotate di accosto, alle cui spalle gestiscono spazi privati per cui i terminal portuali sono funzionali. Su questa base l’Adsp da gennaio dell’anno scorso aveva imposto una maggiorazione sul canone, che i due terminalisti ritenevano però indebita.
I giudici ne hanno accolto le ragioni perché “la maggiorazione prescinde dall’effettivo valore dell’area assentita in concessione ed è imposta unicamente in ragione del fatto che questa è utilizzata dal concessionario in modo sinergico e ‘servente’ rispetto a un altro fondo di sua proprietà. La maggiorazione del canone, allora, non è più qualificabile come corrispettivo del valore oggettivamente attribuibile all’area assentita, ma trova causa nell’incremento del profitto che il concessionario consegue dall’uso cui la stessa è adibita. Ciò significa, in ultima analisi, che la maggiorazione del canone di cui si tratta non rappresenta più il corrispettivo del valore dell’area concessa ma finisce col colpire una manifestazione di (incremento di) profitto del concessionario, ovvero una manifestazione di ricchezza, e questo impone di qualificarla come ‘tributo’ e non ‘canone’ (…). La maggiorazione de qua, dunque, da corrispettivo dell’area assentita si trasforma in vero e proprio tributo adottato da un soggetto, l’Autorità, privo di competenza tributaria e in assenza di una norma che lo consenta”.
Restando a Sintermar, anche la sua partecipata Sdt ha registrato nei giorni scorsi un provvedimento favorevole. Il 4 luglio, infatti, Adsp le aveva dato 11 giorni per sgomberare (“completa liberazione e restituzione ad un ordinato assetto logistico”) dai 18.500 mq occupati presso la cosiddetta Area Paduletta, ma proprio oggi è tornata sui suoi passi, consentendo a Sdt di mantenervi attività di “deposito trailer” almeno fino a fine mese, “nelle more di una più completa definizione degli assetti logistico-operativi connessi alla progressiva attuazione dei contenuti del Provvedimento n. 110/2022”.
Si tratta della riorganizzazione delle aree multipurpose dello scalo cui Palazzo Rosciano ha lavorato negli ultimi mesi, che destina Paduletta a Cilp. Alla quale, forse non a caso visto lo slittamento dello sgombero dell’area ad essa destinata, proprio pochi giorni fa l’ente ha concesso l’ennesima proroga di tre aree che ormai da quasi un anno sono nella disponibilità del concessionario, retrostanti la Calata Alto Fondale, la Calata Pisa e presso Via Tiziano.
Da registrare, infine, alcune piccole novità sul fronte della Piattaforma Europa, la cui procedura di Valutazione di Impatto Ambientale risulta ormai “in sospeso” da cinque mesi. Dopo aver a fine maggio rafforzato la struttura commissariale assegnandole, in via non esclusiva, ulteriore personale dell’Adsp, un mese dopo il commissario Luciano Guerrieri e il subcommissario Roberta Macii hanno affidato al Consorzio per il Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata G. Bacci l’esecuzione di “analisi eco-tossicologiche di confronto nell’ambito della progettazione definitiva” della Piattaforma, passaggio indispensabile per la Via. E negli stessi giorni hanno affidato, anche in questo caso direttamente, a Modimar la redazione di elaborati per un ‘adeguamento tecnico funzionale’ necessario all’opera, con accelerazione formidabile: affidatane l’elaborazione alle 8.45 del 28 giugno, alle 10.12 gli elaborati erano già stati prodotti, vagliati e adottati. Miracoli dei poteri commissariali.
A.M.
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