Slitta ancora l’ampliamento del La Spezia Container Terminal
Formalizzata la rimodulazione degli investimenti: si partirà con il Molo Ravano ma ci vorranno ancora 4-6 mesi per la disponibilità dell’area di Canaletto. Molo Garibaldi rinviato sine die
Il procedimento di rimodulazione dell’assetto concessorio (e degli investimenti ad esso collegati) del principale terminal container di La Spezia, uno dei maggiori in Italia, si è concluso ieri, con l’accoglimento, deliberato all’unanimità dal Comitato di gestione dell’Autorità di Sistema Portuale locale, della relativa istanza di Lsct – La Spezia Container Terminal, joint venture fra Contship (60%) e il gruppo Msc (40%).
La complessa procedura era partita circa un anno fa – sancendo la restituzione da parte di Lsct di Calata Paita, destinata a usi crocieristici – con l’obiettivo di rivedere ancora una volta (accadde già nel 2016) gli accordi fra concedente e concessionario prodromici alla proroga della concessione al 2065 (spostata intanto al 2067 dalle normative anti-covid), ottenuta nel 2012 a fronte di un piano di investimenti che, per varie ragioni, non è mai partito. Quantomeno a livello amministrativo, ora, si dovrebbe essere arrivati al dunque di questa “revisione non sostanziale”, con l’adozione – attraverso la firma di un nuovo accordo sostitutivo programmata per il 28 luglio – di un nuovo piano d’impresa e relativo cronoprogramma dei lavori e un nuovo Pef – Piano economico e finanziario.
A livello pratico, tuttavia, l’inizio lavori che un anno fa era stato calendarizzato per ottobre slitterà ancora di qualche mese.
Non è l’unica novità. La delibera appena approvata chiarisce che la rimodulazione non comporta solo l’anticipazione dell’ampliamento di Molo Ravano e la posticipazione dell’ampliamento di Molo Garibaldi Est. Quest’ultimo intervento, insieme ad altri (realizzazione del relativo polo ferroviario e razionalizzazione di Molo Fornelli) diviene solo “eventuale”. L’ampliamento di Garibaldi, cioè, nel nuovo piano di impresa diventa solo una possibilità piuttosto indefinita, slegata dall’allungamento della concessione al 2065-67, da valutarsi per dimensione e modalità entro il 2032 e, eventualmente, contropartita per un’ulteriore proroga del termine concessorio.
Tre quindi gli investimenti previsti dal nuovo piano di impresa: ampliamento di Molo Ravano e relative opere di allestimento, razionalizzazione delle altre porzioni del terminal, automazione (del gate e aggiornamento del sistema operativo). Quel che resta fermo è l’ammontare complessivo degli investimenti cui Lsct si impegna, “232 milioni suddivisi circa al 50% fra infrastrutture ed equipment” spiega il presidente dell’Adsp Mario Sommariva. Confermati anche gli obiettivi sottesi a tali investimenti: aumento della capacità di movimentazione del terminal a 2 milioni di Teu l’anno e della capacità di movimentazione via ferro (al 50% del totale).
Avviato l’iter per i dragaggi, la delibera, invece, non riporta alcun riferimento temporale per le opere a terra – un anno fa si era parlato di ottobre 2022 – ma si limita a sancire che “l’avvio dei lavori è subordinato alla conclusione dell’iter amministrativo di approvazione del progetto che prevede l’ottenimento da parte degli enti competenti delle necessarie autorizzazioni urbanistiche, edilizie, ambientali e di sicurezza della navigazione. L’avvio dei lavori è subordinato, inoltre, alla piena disponibilità, da parte di Lsct, della Marina del Canaletto”.
Sul punto Sommariva spiega che “è stato completato lo smontaggio delle strutture esistenti ad eccezione del molo dedicato ai Mitilicoltori dell’Approdo (una delle cooperative del settore, ndr), il cui spostamento è collegato all’apprestamento delle strutture temporanee per il loro ricovero. Tempo necessario 4/6 mesi da ora”. Cioè qualche mese dopo rispetto ad ottobre. Ciononostante “il cronoprogramma al momento è confermato e si vedrà in corso d’opera se dovrà essere aggiornato” garantisce il vertice di Adsp: a 12 anni dalla proroga della concessione nel 2024 Lsct dovrebbe completare il primo degli investimenti promessi per ottenerla.
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