Il porto di Venezia mette a sistema gli articoli 17
Per equilibrare domanda e offerta nei due porti dello scalo, l’Adsp veneta consentirà ai lavoratori della Serviport chioggiotta di lavorare nel capoluogo
Cambia l’organizzazione della fornitura di manodopera temporanea nei porti amministrati dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale, Venezia e Chioggia.
L’ente, infatti, ha emesso un’ordinanza che riforma le modalità di ricorso, da parte di imprese portuali e terminalisti, agli articoli 17 autorizzati nei due scali, rispettivamente Nuova Compagnia Lavoratori Portuali (Nclp) e Serviport. La motivazione è nelle premesse.
Detto che entrambe stanno operando “in regime di proroga nelle more dell’avvio della procedura ad evidenza pubblica per la selezione del nuovo soggetto affidatario del servizio in questione”, che sembrerebbe quindi destinato ad esser affidato ad un unico soggetto, vi si spiega che il provvedimento mira a rimediare al “crescente disallineamento (che si traduce nei cosiddetti ‘tagli di squadra’) tra numero di lavoratori disponibili come prestatori di manodopera temporanea e numero di lavoratori temporanei richiesti da parte delle imprese ex art. 16 operanti.
In sostanza, cioè, a Venezia si registra un ampio ricorso da parte di Nclp ai lavoratori interinali per far fronte alle richieste di imprese e terminalisti, mentre a Chioggia i lavoratori di Serviport devono far vieppiù ricorso all’Ima – Indennità di Mancato Avviamento per coprire la mancanza di lavoro (“da ridurre come indicato anche dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili”). Tendenze che del resto riflettono l’andamento dei traffici, con Venezia in sensibile ripresa e Chioggia in difficoltà.
Da qui la decisione dell’Adsp, che ha fissato tutta una serie di regole per disciplinare il ricorso da parte di Nclp ai lavoratori di Serviport in via preferenziale rispetto agli interinali. Alla società veneziana resterà in capo l’organizzazione degli avviamenti, che le imprese del capoluogo potranno chiedere a Serviport direttamente solo in casi residuali limitati alla movimentazione di merci varie e rinfuse.
Da capire – l’ordinanza non lo precisa – se Serviport fatturerà a Nclp o al cliente e se sarà prevista una fee di mediazione per i veneziani. L’Autorità di sistema portuale ha invece precisato che “effettuerà un monitoraggio settimanale dell’andamento della procedura descritta, riservandosi di intervenire sulla presente ordinanza nel caso si rendesse necessario apportare modifiche o integrazioni”.
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