Nuovo accordo sull’autotrasporto nel porto spezzino (senza Assarmatori)
Sono 15 le sigle apposte al documento predisposto dalla port authority per tentare di pacificare il fronte apertosi fra camionisti da una parte e terminalisti, armatori e spedizionieri dall’altra
C’è voluto qualche giorno in più (e presumibilmente qualche confronto in più), ma alla fine l’Autorità di Sistema Portuale di La Spezia è riuscita a raccogliere un consenso quasi unanime (15 firmatari su 16) intorno al documento redatto per cercare di metter fine alla vertenza in corso fra imprese dell’autotrasporto da una parte e terminalisti, armatori e spedizionieri dall’altra.
Il motivo del contendere è la gestione dei flussi dei camion che trasportano container da e per i terminal, a dire degli autotrasporti inefficiente a loro esclusivo detrimento. Il presidente dell’Adsp Sommariva mesi fa aveva provato con alcuni provvedimenti sperimentali a introdurre un sistema di monitoraggio e a fissare alcune soglie di servizio, prevedendo incentivi per il loro rispetto e sanzioni in caso di violazioni.
Al momento di consolidare la cosa, però, il fronte comune di terminalisti, armatori e spedizionieri, ancorché attraverso lo strumento solo consultivo dell’Organismo di Partenariato, aveva fatto desistere Sommariva. La risposta dell’autotrasporto era stata durissima, con l’introduzione incondizionata di un surcharge da 150 euro al pezzo per ogni operazione nei terminal spezzini.
Una decina di giorni fa Sommariva aveva riunito i contendenti e oggi – ha reso noto l’Adsp – si è arrivati alla quadra, con l’approvazione di un documento molto simile a quello anticipato da SHIPPING ITALY. Saranno cioè adottati “livelli di servizio” ma, come da ultimo concordato, senza meccanismi di sanzione/incentivo, mentre – questa la parte su cui si è lavorato negli ultimi giorni – “ciascun soggetto organizzatore delle operazioni di rilascio e ritiro dei container vuoti si impegna nell’immediato ad assumere il ‘drop&pick’ quale modalità ordinaria a cui tendere, allo scopo di giungere a una migliore gestione dei trasporti stradali”.
L’Adsp fa inoltre sapere che “oltre al ripristino dei tempi massimi di attesa il documento contiene la previsione della costituzione di un Tavolo Permanente di Consultazione sui temi dell’autotrasporto.
Tale sede di confronto si riunirà già il prossimo 2 agosto e affronterà, quale primo tema, quello della gestione dei container vuoti e del funzionamento delle aree retroportuali. Il tavolo permanente avrà altresì l’obiettivo di stipulare, fra tutte le parti interessate, un Accordo di Programma, strumento specifico previsto dalla legge che regola l’autotrasporto, per disciplinare, fra imprese e committenza, le modalità di esecuzione dei trasporti, ivi compresa la previsione di indennizzi a fronte di determinate condizioni di disagio. Il tavolo avrà anche funzioni consultive nei confronti dell’Adsp, promuovendo un esame congiunto dei monitoraggi sui flussi di traffico e sui tempi di permanenza in porto nonché formulando proposte in merito ai contenuti delle ordinanze”.
A fronte di ciò, confermati gli impegni da parte dell’autotrasporto alla revoca del surcharge e dell’Adsp al ripristino da ottobre del sistema automatizzato dei flussi e all’adozione da gennaio di un nuovo sistema di monitoraggio satellitare.
Quindici i firmatari del documento (Associazione Spedizionieri, Aspedo, Assoagenti, Confindustria, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Lsct, Anita, Confitarma, Fai, Fita Cna, Confartigianato Trasporti, Assotir, Trasportounito), ma pesa l’unica sigla rifiutatasi: “Soltanto l’associazione armatoriale Assarmatori ha ritenuto di non aderire al documento, adducendo il rischio che gli eventuali disservizi possano ricadere per la maggior parte sulle compagnie di navigazione, che il 2 agosto sia una data nella quale manchino i presupposti per risolvere il tema della gestione dei container vuoti e che il trasporto degli stessi container nelle aree retroportuali produrrebbero costi che sarebbero, secondo Assoarmatori, ad esclusivo carico delle linee marittime”.
Questa la sintesi di Sommariva: “Ha prevalso il buon senso. Il porto fa un passo in avanti verso la modernizzazione e la digitalizzazione di processi complessi. Viene consolidato il metodo del dialogo e del reciproco ascolto fra i diversi portatori di interesse. Mi spiace, ed esprimo rammarico, per la mancata adesione di Assarmatori. Ritengo ci si sia focalizzati troppo sul tema dei container vuoti sminuendo la portata generale del documento. Auspico tuttavia, che l’apprezzamento generale espresso possa portare, in futuro, Assarmatori a rivedere la propria posizione. Il porto di La Spezia non può Il porto di La Spezia non può fare a meno, su temi così delicati per il suo funzionamento, del contributo dei principali associati di Assarmatori vale a dire le imprese di navigazione che fanno capo al gruppo Msc”.
A.M.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY