Va a rilento l’ammodernamento della flotta ‘pubblica’ di traghetti in Italia
Il rinnovo della flotta navale italiana dedicata al trasporto pubblico locale parte in ritardo
Questo articolo è stato pubblicato all’interno dell’inserto “Traghetti e Crociere – edizione 2022” appena pubblicato da SHIPPING ITALY
Budget ritenuti insufficienti, condizioni contrattuali considerate inadeguate, ma con ogni probabilità anche il clima di incertezza seguito allo scoppiare della guerra in Ucraina, con tutte le relative conseguenze, stanno tenendo alla larga i costruttori navali dal farsi avanti in diverse delle gare avviate in Italia da enti o società pubbliche per la realizzazione dei loro traghetti.
Ne sanno qualcosa, tra gli altri, Rfi, la Regione Siciliana e quella del Veneto.
La controllata di Ferrovie dello Stato, che puntava a far realizzare tre mezzi veloci dual fuel per l’attraversamento dello Stretto, dopo il fallimento della prima procedura ha dovuto ridimensionare le sue aspettative dedicando lo stesso budget alla costruzione di due sole unità.
Qualcosa di simile ha fatto la Regione Siciliana, che dopo una prima gara andata deserta per la costruzione di due traghetti dual fuel (per le tratte Trapani – Pantelleria e sulla Porto Empedocle – Lampedusa), con uno stanziamento di 65 milioni a nave, ha deciso di puntare alla realizzazione di una sola unità (tenendo la seconda per una eventuale opzione) alzando l’importo a 100 milioni per nave. Una mossa che però in quel caso si è rivelata ancora insufficiente dato che anche quel bando (forse però anche per ragioni legate alla stesura del contratto) non ha avuto successo, portando quindi l’ente all’ultima procedura avviata pochi giorni fa, che alza ulteriormente l’importo a 120 milioni per nave.
Entrambe le gare – quella della Regione Siciliana e quella di Rfi – al momento sono aperte ma la chiusura dei bandi è attesa a breve (rispettivamente il 15 e il 30 settembre). Sarà interessante vedere se questi nuovi tentativi avranno finalmente successo, ma soprattutto quale operatore avrà ritenuto di avere le spalle sufficientemente larghe da farsi avanti (per la gara siciliana circola tra gli interessati il nome di Fincantieri, che ha confermato di star valutando il progetto).
Quanto a Rfi, va rilevato che il nulla di fatto sull’appalto per la realizzazione dei mezzi dual fuel si somma a quello che incassato solo poche settimane prima per la costruzione del traghetto, pure a doppia alimentazione, da utilizzare trasporto di passeggeri, carrozze e carri ferroviari nello Stretto di Messina e di carri ferroviari per il collegamento fra Sicilia e Sardegna (Golfo Aranci).
La controllata di Fs, che dava per fatta l’assegnazione della commessa a Hijos de J. Barreras, ha dovuto registrare il ‘voltafaccia’ del cantiere spagnolo, che non avendo presentato la documentazione definitiva entro i termini previsti vi ha di fatto rinunciato facendo saltare l’aggiudicazione. Anche in questo caso si attende ora l’emanazione di un nuovo bando.
La situazione è solo di poco migliore in Veneto, la seconda regione (insieme a quella Siciliana) ad avere avviato il proprio piano di rinnovo della flotta navale dedicata al trasporto pubblico locale, nel suo caso nella Laguna di Venezia. Dopo una partenza sprint (con la gara e poi l’aggiudicazione a Siman della costruzione di 12 battelli), anche lì l’iter si è poi arenato. La procedura finora economicamente più consistente – 12 milioni di euro per un ferry bidirezionale – è infatti andata deserta e si attende ora un nuovo bando. Lo stesso si è verificato nel caso della gara per la costruzione altri due motobattelli (foranei ibridi di serie 400/H): la prima edizione della gara si è conclusa con un nulla di fatto, e si attende ora l’esito della nuova procedura approntata da Actv (che sta gestendo il programma di rinnovo) con importo rialzato (da 5,6 a 6,618 milioni di euro).
Vanno un po’ meglio invece le procedure (più contenute per importi e tipo di lavorazioni) avviate per l’ammodernamento di unità già esistenti. Dopo alcuni passi falsi, Navigazione Laghi (ente governativo che si occupa della mobilità nei territori dei laghi Maggiore, di Garda e di Como) è riuscita ad assegnare i lavori che interesseranno le sue motonavi Iris e Adamello, che verranno rispettivamente ‘ibridate’ dalla società spezzina Casa del Motore di G. Argilla Srl e da una Rti composta da Abb e dalla genovese Rm Srl.
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