Anche Gnv pronta a pagare di più per trovare i marittimi
Dopo quelli di Grimaldi incentivi anche dalla compagnia di Msc, mentre gli armatori al Mims tentano la strada dell’imbarco di personale sprovvisto di libretto di navigazione
Come era prevedibile, dopo la mossa di Grimaldi, che per fronteggiare la carenza di marittimi ha previsto un bonus per quelli che sceglieranno di imbarcare sulle sue navi, anche Grandi Navi Veloci ha cominciato a muoversi nella direzione dell’aumento delle retribuzioni. Altre compagnie di navigazione potrebbero prossimamente seguire l’esempio in questa rincorsa al rialzo sui salari per accaparrarsi (o mantenere) personale navigante.
Rispetto a Grimaldi Group leggermente diversa è la modalità scelta dalla compagnia del gruppo Msc, che punta su un meccanismo di incentivi volti a indurre il personale già a bordo a prolungare i periodi di imbarco. Con una “comunicazione rivolta a tutto il personale navigante, necessaria per condividere il periodo di assoluta emergenza occupazionale”, Gnv spiega infatti di voler “riconoscere [un bonus] a chi sacrificherà il suo imminente sbarco e a chi imbarcherà prontamente nel periodo più caldo della stagione estiva: a tutti coloro che sono oggi imbarcati a far data dal 20 luglio incluso e che abbiano maturato i 65 giorni d’imbarco e a coloro che li matureranno in avanti, sarà riconosciuta un’una tantum giornaliera di 20 euro per ogni giorno che svilupperà a bordo, questo fino alla data del 20 settembre, liquidati mensilmente. Tutti coloro che imbarcheranno dal 20 luglio incluso al 20 agosto incluso, riceveranno un’una tantum di 250 euro, al compimento del sessantesimo giorno d’imbarco”.
Mentre il sindacato Federmar Cisal parla di “oboli fuori contratto”, chiedendosi retoricamente quanto dei bonus previsti da Grimaldi e Gnv rimarrà in tasca ai marittimi a valle della tassazione e invitando gli armatori a una riscrittura del Ccnl, nella comunicazione stessa di Gnv si fa riferimento al tavolo che le associazioni datoriali e quelle del sindacato confederale hanno aperto al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
All’ultimo incontro tenutosi la settimana scorsa, tuttavia, secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY, il dicastero avrebbe nuovamente ribadito l’impraticabilità della strada auspicata dagli armatori, cioè la deroga alle regole sulla nazionalità dei marittimi impiegati sui traghetti su rotte comunitarie, mirata ad aprire all’imbarco di extracomunitari, bocciata anche nella versione di una sospensione temporanea del cosiddetto ‘decreto Cociancich’ (che impone l’obbligo di imbarcare marittima italiani o comunitari sulle rotte di cabotaggio fra porti italiani). Impossibili gli interventi da qualcuno caldeggiati sulle tabelle di armamento, agli armatori sarebbe stato proposto, senza successo, di rinunciare temporaneamente all’iscrizione al Registro Internazionale (cioè alla fiscalità di favore sui redditi generati nel periodo di maggiore attività) in modo da poter imbarcare chiunque senza problemi di nazionalità.
Più possibilista, invece, si sarebbe mostrato il Mims su un’altra proposta di parte datoriale, imbarcare cioè personale di terra sprovvisto di libretto di navigazione e titoli abilitanti per coprire determinate funzioni (cuochi, camerieri, pulizie, etc.). Il sindacato avrebbe però manifestato assoluta contrarietà.
A.M.
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