Terminal Bettolo si prepara a ospitare navi da almeno 6.000 Teu
Presentato dalla port authority di Genova lo studio sull’accessibilità al canale di Sampierdarena: si va verso l’ampliamento dei limiti di larghezza per le portacontainer all’ormeggio ma con un aggravio di costi di rimorchio per altre navi
Saranno con ogni probabilità soddisfacenti per il gruppo Msc, concessionario del Terminal Bettolo, le conclusioni che l’Autorità di Sistema Portuale di Genova trarrà dalla nuova serie di test avviata a maggio sull’impatto per la navigabilità del canale di Sampierdarena dell’ormeggio di unità maggiori di quelle finora consentite presso le banchine del terminal posto proprio all’imbocco della via d’acqua che serve il bacino storico dello scalo ligure.
L’ente ha appena presentato i risultati dello studio commissionato all’accademia Imat di Castelvolturno insieme alla Capitaneria di Porto, convocando i rappresentanti della comunità portuale interessati dalla novità, servizi tecnico-nautici, terminalisti e compagnie di navigazione che scalano i terminal posizionati ‘dopo’ Bettolo e che quindi sconteranno gli effetti di un’eventuale riduzione della larghezza del canale.
Secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY non sarebbero stati sollevati particolari rilievi allo studio, che in sostanza, a valle di un’ampia serie di simulazioni condotte per ogni tipologia di nave oggi in transito a Sampierdarena, ha descritto una corposa analisi dei rischi connessi a portare la larghezza massima consentita per le navi all’ormeggio a Terminal Bettolo da 32 a 40 metri. Msc punterebbe a navi come la Msc Fiammetta, da circa 6.000 Teu di capacità, anche se unità più moderne e lunghe, ma larghe sempre 40 metri, arrivano anche a 6.700 Teu di portata (Msc Alessia ad esempio).
Lo studio, prendendo in esame l’ipotesi di 12mila transiti annui di navi di fronte a Bettolo, avrebbe inoltre fornito una teoria di prescrizioni da adottarsi per mantenere inalterati i rischi. Indicazioni, in particolare, che, a seconda delle navi in transito, avrebbero ad oggetto la velocità delle medesime, il rinforzo dell’ormeggio delle navi attraccate a Bettolo attraverso sistemi di ShoreTension o l’interruzione delle operazioni di imbarco/sbarco nel momento del passaggio dele navi dirette o provenienti dai terminal interni di Sampierdarena.
Nessuna osservazione sarebbe pervenuta in merito al fatto che lo studio non ha preso in considerazione il traffico di chimichiere che lo spostamento a Terminal San Giorgio dei depositi chimici di Superba e Carmagnani (voluto dalla locale Adsp ma ancora sub judice) comporterebbe. Unica fonte di discussione sarebbe invece originata da alcune possibili prescrizioni in ordine al rimorchio. Secondo lo studio, infatti, le restrizioni riguardanti alcune navi che oggi passano davanti a Bettolo senza rimorchiatore o solamente col cavo sarebbero destinate a inasprirsi in caso di ormeggio di unità da 40 metri di larghezza al terminal di Msc, con conseguente aggravio di costo per l’armatore e minore appetibilità per i terminal di destinazione.
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