Entro tre anni La Spezia Container Terminal potrà accogliere le navi da 400 metri di lunghezza
A dieci anni esatti di distanza dal primo accordo (quasi completamente disatteso) firmato per un ampliamento del terminal e una proroga della concessione (53 anni), a Spezia è andata in scena un’altra “firma storica”. Quella apposta oggi da Thomas Eckelmann, presidente di La Spezia Container Terminal e Mario Sommariva, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del […]
A dieci anni esatti di distanza dal primo accordo (quasi completamente disatteso) firmato per un ampliamento del terminal e una proroga della concessione (53 anni), a Spezia è andata in scena un’altra “firma storica”. Quella apposta oggi da Thomas Eckelmann, presidente di La Spezia Container Terminal e Mario Sommariva, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, sull’accordo sostitutivo che rispetto a quelli concordati in precedenza. All’evento era presente anche Cecilia Eckelmann Battistello, presidente di Contship Italia Group, il comandante della Capitaneria di Porto della Spezia, C.V. (CP) Alessandro Ducci, l a.d. di LSCT Alfredo Scalisi e il general manager, Walter Cardaci.
Di fatto è una revisione del precedente accordo siglato nel 2016. “Una revisione non sostanziale, tesa ad aggiornarne i contenuti, e già preceduta da un accordo procedimentale del luglio 2021, resasi necessaria in considerazione delle esigenze di entrambi i firmatari, dovute alla mutazione dello scenario globale verificatosi nel corso di questi ultimi anni” spiega una nota della port authority.
Con il nuovo accordo è stato condiviso un aggiornamento del Piano di impresa da parte di Lsct e del relativo cronoprogramma dei lavori, mantenendo invariati sia gli obiettivi di traffico (fino a 2 milioni di Teu, di cui 1,85 milioni/anno già nel 2032), sia la percentuale di utilizzo della ferrovia (fino al 50%), nonché il piano occupazionale. Rimodulata come noto la sequenza temporale degli investimenti, anticipando l’intervento di ampliamento del terminal Ravano (prima fase entro fine 2024 e completamento nel 2025) rispetto all’ampliamento del molo Garibaldi est. L’atto firmato include un nuovo Piano Economico Finanziario, correlato alla nuova modulazione degli investimenti.
L’investimento principale riguarda l’ampliamento del Ravano per un importo pari a circa 220 milioni di euro (110 per opere civili e 110 per l’equipment). Considerando altri nuovi investimenti da realizzare (di cui 5 milioni in automazione) e quelli già realizzati dal 2012, gli investimenti complessivi previsti del piano di impresa sono pari a 277 milioni di euro. Il terminalista acquisterà 5 nuove gru di banchina e 16 gru di piazzale automatizzate.
Il Piano occupazionale, già partito nel 2022, dalle 595 unità impegnate nel 2021 prevede un aumento dei dipendenti diretti che passeranno a circa 694 al completamento delle opere, a partire dal 2026. Invece il complesso dei dipendenti indiretti e indotti passerà dalle 2.256 unità attuali sino a circa 2.900 unità al regime dell’incremento dei volumi di traffico, a partire dal 2033. Il piano occupazionale, tiene conto di un nuovo modello di organizzazione del lavoro che prevede, nelle aree di nuova realizzazione, la “semi-automazione” delle attività di movimentazione, richiedendo l’occupazione di personale operativo e manutentivo maggiormente specializzato nell’area meccatronica.
Gli investimenti infrastrutturali riguardano l’ampliamento del Terminal Ravano, che include l’area della Marina del Canaletto; la razionalizzazione interna del Terminal Lsct, con la realizzazione della nuova cabina elettrica del Molo Fornelli, le facilities per l’ampliamento delle attività sul molo Ravano e la realizzazione del nuovo “Gate” di accesso al Terminal; l’automazione del Terminal Lsct, con la realizzazione dell’automazione del varco di accesso al Terminal e l’aggiornamento del Sistema Operativo del Terminal.
Il nuovo piano di impresa di Lsct prevede anche la realizzazione di eventuali altre opere di razionalizzazione e ampliamento infrastrutturale, in particolare la realizzazione del nuovo polo ferroviario sul molo Garibaldi; la razionalizzazione delle aree del Terminal Fornelli; l’ampliamento del molo Garibaldi lato est. Sono tutti, questi ultimi, investimenti la cui consistenza potrà variare in base all’evoluzione del mercato. Inoltre, gli stessi, potranno essere ridefiniti temporalmente e dimensionalmente entro il 31 dicembre 2032.
“Lsct potrà quindi presentare un’istanza di variazione in estensione del proprio titolo concessorio, volta a chiedere all’Adsp di recepire il relativo aggiornamento del Piano d’impresa e valutarne l’eventuale impatto sulla durata della concessione”. Ad oggi la proroga della concessione è per 45 anni, fino al 2067.
“Oggi sigliamo il futuro del porto di La Spezia con un piano di impresa dotato di programmi certi e con i relativi investimenti. Per Lsct quest’oggi significa partire con un progetto complesso di interventi che ridisegneranno il nostro Terminal e rafforzeranno lo scalo spezzino in ambito nazionale e internazionale” ha commentato il Presidente di LSCT, Thomas Eckelmann. “Un traguardo che significherà un rilancio sostanziale delle attività operative del Terminal che vedranno una forte spinta all’automatizzazione ed alla digitalizzazione dei processi, una significativa riqualificazione delle infrastrutture e dell’equipment ma anche un massiccio intervento sulle risorse umane. Il progetto prevede infatti un notevole incremento dei livelli occupazionali esistenti e piani di formazione e iniziative per accrescere la specializzazione e la professionalità dei lavoratori”.
“Questa firma sblocca definitivamente tutte le opere previste dal Piano Regolatore Portuale a partire dal riuso urbano della Calata Paita ed il nuovo molo crocieristico. Possiamo dire di avere scritto, insieme ad LSCT, una nuova pagina della storia di questo porto e di questo territorio” ha detto Mario Sommariva, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale.
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