Il governo finanzia Società di Navigazione Siciliana con altri 8 Mln euro per il caro-carburante
Nel Decreto Infrastrutture bis anche provvedimenti per le crociere veneziane (escavo del canale Vittorio Emanuele III) e le Funivie del porto di Savona
Dopo aver ottenuto dalla Regione Siciliana 23,3 milioni di euro (che potrebbero diventare 27 a fine settembre), Sns – Società di Navigazione Siciliana può brindare anche al passaggio in Senato, ieri, del decreto-legge su infrastrutture e mobilità sostenibili (ribattezzato anche decreto Infrastrutture bis o Decreto Giubileo).
Per la conversione del provvedimento, che come raccontato da SHIPPING ITALY contiene anche una microriforma della legge portuale, occorrerà attendere la definitiva approvazione della Camera, ma il testo dovrebbe essere blindato con le modifiche apportate dal Governo attraverso il passaggio in Commissione lavori Pubblici. Fra esse c’è appunto anche un emendamento che riconosce al titolare della convenzione statale per il servizio di collegamento con le isole minori siciliane un “contributo straordinario, nella misura massima di 8 milioni di euro, destinato a compensare gli effetti economici dell’aumento eccezionale dei costi del carburante dell’anno 2022 rispetto alla media di tali costi registrata nel medesimo periodo del precedente biennio”.
Si tratta proprio della joint venture formata da Caronte&Tourist (che si occupa dei servizi ro-pax) e Liberty Lines (aliscafi), beneficiaria fino al 2028 di oltre 55 milioni di euro l’anno, cui sono da aggiungere i summenzionati 23,3 milioni di euro (complessivi) riconosciutile dalla Regione insieme a un taglio del 12% degli obblighi migliatici. Il tutto mentre le due società sono in attesa della formalizzazione dell’aggiudicazione dei servizi convenzionali regionali per altri cinque anni, bando da oltre 350 milioni di euro complessivi.
Il Decreto Infrastrutture bis, poi, contiene le norme che permetteranno a Fulvio Lino Di Blasio, commissario per le crociere a Venezia oltre che presidente della locale Autorità di Sistema Portuale, di allestire “un ulteriore punto di attracco temporaneo nell’area di Chioggia” per le navi bianche ‘sfrattate’ dalla Stazione Marittima della Serenissima (Venezia Terminal Passeggeri) la scorsa estate, anche se va ricordato come il suddetto abbia di fatto già provveduto anticipando l’iter previsto. La norma gli mette però a disposizione 1 milione di euro, come ne stanzia 1,3 fra 2022 e 2023 per consentire all’Adsp di Trieste di fare altrettanto a Monfalcone (anche se pure in questo caso l’ente portuale si era mosso in anticipo data l’imminenza dell’alta stagione).
L’articolo in questione è poi stato emendato per consentire al commissario Di Blasio di adempiere, anche in mancanza del previsto aggiornamento del Piano morfologico e ambientale della Laguna di Venezia, alle sue funzioni, fra cui quella intitolata agli “interventi accessori per il miglioramento dell’accessibilità nautica e della sicurezza della navigazione” è l’escavo del Canale Vittorio Emanuele III al fine di rendere navigabile la via che collega il Canale dei Petroli alla Stazione Marittima da nord.
Da menzionare infine l’articolo, anch’esso lievemente emendato, che attribuisce (con 6,3 milioni di euro di stanziamento) fino a tutto il 2024 all’Adsp di Genova e Savona la responsabilità del ripristino e della gestione dell’impianto funiviario portuale che collega Savona a Cairo Montenotte per il trasporto di carbone. Se anche dopo il 2024 non si troverà un concessionario privato, l’impianto sarà accollato alla Regione Liguria.
Confermato da ultimo lo stralcio dal decreto della riforma del Registro Internazionale, originariamente inseritavi.
A.M.
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