La Cassazione conferma le ragioni di IP (ex Totalerg) su Fiumicino
Adsp ottiene però ragione sui canoni del terminal petrolifero, con Konig e Sit, mentre attinge intanto dal proprio avanzo per coprire l’integrativo dei dipendenti già disdettato
Quando un mese e mezzo fa l’Autorità di Sistema Portuale di Civitavecchia avviò ufficialmente il processo di pacificazione col gruppo Italiana Petroli in merito al “caso Totalerg”, la Cassazione aveva già deciso l’esito del filone principale di quel contenzioso, ma la sentenza è divenuta pubblica solo pochi giorni fa.
La querelle verteva intorno agli incrementi delle tasse portuali decisi nel 2012 e 2013 dall’allora Autorità Portuale a carico delle merceologie trattate dal terminal petrolifero di Totalerg (società poi ceduta a IP) a Fiumicino. Nel 2021 il Consiglio di Stato sentenziò l’illegittimità di quegli aumenti, concretizzando per l’ente il rischio di un risarcimento da circa 12 milioni di euro, e oggi la Cassazione conferma quel verdetto, condannando inoltre le tre ricorrenti (accanto ad Adsp anche Agenzia delle Entrate e Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili) alle spese processuali.
Da capire se e come questa pronuncia possa impattare la procedura conciliativa avviata a metà giugno, che non aveva comunque ad oggetto solo il contenzioso giuridico in senso stretto, ma anche il ripristino di rapporti pacifici fra ente e IP, volti a favorire il rinnovo della concessione di quest’ultima società. Intanto il Tar del Lazio ha invece risolto a favore dell’ente un filone collaterale della lite con IP, che aveva recentemente impugnato il calcolo del canone effettuato dall’ente per il periodo 1 gennaio – 7 marzo 2022, giorno della scadenza della concessione: corrette secondo i giudici le determinazioni di Adsp.
Che, nel frattempo, in sede amministrativa ha incassato altri due successi. Il Consiglio di Stato ha confermato la bocciatura della richiesta di sospensiva avanzata da Konig a riguardo della revoca della concessione sull’ex cantiere Privilege. E il Tar del Lazio ha respinto l’istanza cautelare di Società Italiana e Trasporti contro i provvedimenti (e un protocollo d’intesa col Comune) con i quali Adsp ha autorizzato l’accesso e la fermata all’interno del Porto di Civitavecchia degli autobus impiegati sulla linea esercitata dalle controinteressate Civitavecchia Servizi Pubblici e Port Mobility.
Nei giorni scorsi poi Adsp ha reperito in Comitato altre risorse per la copertura dell’integrativo dei dipendenti, malgrado le perplessità espresse mesi fa dalla Corte dei Conti in merito: “Tra gli atti approvati dal Comitato – ha riferito una nota dell’ente – la IV nota di variazione ed assestamento al bilancio di previsione 2022, per complessivi 3,3 milioni di euro, prelevati per 2,4 milioni dall’avanzo di amministrazione e per circa 900 mila euro dal minore importo dovuto per un contenzioso rispetto a quanto era stato prudenzialmente accantonato a fondo rischi. Le somme oggetto della variazione sono state ripartite sulla spesa per il personale, per obbligazioni già assunte dall’ente nei confronti dei dipendenti, per la copertura del quarto trimestre del 2022 per l’accordo di II livello disdettato con decorrenza gennaio 2023”.
A.M.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY