L’Adsp di Napoli prepara la gara per l’articolo 17
Approvate le linee guida per l’imminente bando: clausola sociale, 15bis e tariffe in linea con gli altri porti
A Napoli sarà a breve bandita la gara europea per assegnare il servizio di fornitura di manodopera temporanea portuale ex articolo 17 della legge portuale, oggi appannaggio della Culp (Compagnia Unica Lavoratori Portuali di Napoli).
Lo si apprende dalla delibera del Comitato di Gestione che ha approvato la procedura imbastita dall’Autorità di Sistema Portuale nei mesi scorsi. Il documento riepiloga come, dopo la scadenza dell’autorizzazione vigente, nel 2020, la gara avviata dalla precedente amministrazione dell’Adsp sia poi stata dalla medesima ritirata a seguito delle norme anticovid che avevano prorogato di un biennio i titoli di tutti gli articoli 17 italiani.
Da cui la necessità di riavviare la procedura, previa “rettifica delle Linee guida precedentemente approvate dall’Organismo di partenariato della Risorsa Mare” sul finire del 2019. Annotazione non irrilevante, dal momento che la procedura del 2020 era stata fortemente avversata dalla stessa Culp e dal sindacato confederale, in special modo per la previsione di una possibile riduzione dell’organico non coperta da alcuna forma di ammortizzazione sociale.
Anche su questo aspetto, come su molti altri, le linee guida approvate dall’ente guidato da Andrea Annunziata entrano nel dettaglio per orientare quello che sarà il capitolato di gara.
La durata dell’autorizzazione, infatti, è già stabilita in 8 anni, prorogabili per al massimo 2. Anche sulla tariffa massima (parametrata su “un costo giornaliero di base di 169,12 euro”) e su tutti gli elementi che possono contribuire a aumentarla o diminuirla (compresi gli sconti da concedere a terminalisti e imprese portuali che garantiscano determinati carichi di lavoro su base annua) l’impostazione di Adsp è piuttosto precisa: “Nella riunione tenutasi il 27.05.22 sono state poste a confronto tutte le tariffe ex art.17 reperite presso altre AdSP non rilevando, al riguardo, sostanziali discostamenti con quelle risultanti nelle suddette Linee guida”.
Quanto all’organico, sulla base della media annuale dei turni calcolata per gli anni pre pandemia (12.076), “in un’ottica prudenziale risulta fissato in n. 48 unità operative, a cui va aggiunta una percentuale di esubero consentito rispetto all’organico teorico a piena occupazione (pari al 12%), di ulteriori 6 unità operative per complessive 54 unità operative di equilibrio”. Non solo perché, si legge ancora, “quanto precede, ferma quale clausola sociale la continuità del rapporto di lavoro dell’impresa già autorizzata, a tutela dei soci e dei dipendenti in organico alla data del 10 maggio 2022. Sul punto dell’organico si evidenzia che la AdSP sta valutando, nell’ambito delle direttive ministeriali e compatibilmente con i principi comunitari, l’ambito di possibile operatività dell’art. 17 comma 15 bis L. n. 84/94 che potrebbe determinare una modificazione dell’organico predetto. Pertanto l’Operatore economico aggiudicatario del servizio potrebbe – ad esito favorevole delle procedure – essere destinatario della conseguente riduzione di personale”.
Insomma, i lavoratori di Culp parrebbero garantiti anche se non dovesse essere Culp ad aggiudicarsi la gara, mentre eventuali esuberi saranno tali solo se, sembra di capire, saranno attivabili gli strumenti previsti dalla legge per ricollocazione e prepensionamenti.
A.M.
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