Non solo Niom: la Marina Militare vuole anche una nuova nave dragamine
Stanziato un importo di 35,38 milioni di euro per una una unità che dovrà avere le “forme tipiche” di un Ahts
Tempo di maxi-acquisti per la Marina Militare. Dopo avere lanciato il nuovo bando per la costruzione della sua unità idro-oceanografica maggiore, la sua direzione Navarm, preposta tra le altre cose alla fornitura delle unità navali, ha varato una nuova gara europea (una procedura ristretta) per l’acquisto di una nave ‘dragamine’ o, meglio, dedicata all’attività di bonifiche subacquee ad ampio spettro, per uso militare o civile, già identificata con la sigla UBoS.
Con un budget complessivo di 35,38 milioni, l’appalto è diviso in sei lotti per attività che vanno dalla progettazione (3,4 milioni) e fornitura del mezzo (29,4 milioni) ai vari servizi accessori, incluso il supporto logistico. Estremamente ravvicinato il termine per la presentazione delle offerte, fissato infatti già al prossimo 20 settembre.
La documentazione di gara fissa alcune delle caratteristiche di massima del mezzo, che indicativamente dovrà avere una lunghezza fuori tutto di 50 metri, larghezza di 12, una propulsione di tipo Integrated Full Electric Propulsion, ed essere dotata di almeno 24 posti letto. Dovrà inoltre poter raggiungere una velocità massima continuativa di 14 nodi e una di crociera di 12.
Come detto, anche se descritta sinteticamente come unità dragamine, la UBoS avrà però un raggio di funzioni decisamente più ampio. Dovrà sì essere in grado di effettuare bonifiche di ordigni esplosivi sui fondali marini (anche in chiave antiterroristica), supportando l’immersione di uomini o mezzi autonomi grazie anche alla dotazione di una camera di decompressione, ma potrà essere al servizio di ministeri, università, enti di ricerca scientifici o preposti alla salvaguardia dei beni culturali, quindi anche per la raccolta di dati ambientali o reperti archeologici.
Anche per questo, Navarm spiega nella documentazione di volere una unità navale in grado di potersi riconfigurare di volta in volta e con le “forme tipiche” di un Ahts (Anchor Handling Tug Supply Vessel) dotato di ampi spazi in coperta dove poter sistemare materiali mezzi e apparecchiature da imbarcare.
F.M.
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