Portuali triestini a sostegno degli operai di Wärtsilä
Proclamato lo stato d’agitazione per consentire ai lavoratori di rifiutarsi di imbarcare i motori che l’azienda deve consegnare a Daewoo. L’Adsp approva
A quasi un mese dall’annuncio di Wärtsilä di voler ridimensionare il proprio impianto triestino spostando altrove la produzione di motori marittimi e licenziando 450 persone, gli operai dell’azienda hanno trovato un supporto fattivo nei lavoratori del porto dello scalo giuliano.
Come è noto la vertenza è in corso e ad oggi le posizioni sono ferme, con l’azienda decisa a confermare la propria decisione e gli operai impegnati a picchettarne lo stabilimento, impedendo l’uscita di quanto esso contiene. Fra cui sei propulsori per il cui ritardo nella consegna il committente, la coreana Daewoo, avrebbe cominciato a mostrare fastidio e minacciare l’esercizio delle penali, tanto da portare la dirigenza Wärtsilä a chiedere l’intervento della Prefettura.
Così, di fronte alla possibilità di una forzatura dei blocchi allo stabilimento, del resto poco difendibile da un punto di vista giuridico prima ancora che sindacale, a supporto degli operai di Wärtsilä sono arrivati i portuali triestini, con un escamotage da essi ritenuto efficacie e legalmente inattaccabile.
L’intero arco sindacale dei lavoratori delle banchine – Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Mare, Usb Mare e Porti Trieste e la Rsu Usb dell’Interporto – ha infatti dichiarato lo stato di agitazione per i dipendenti degli articoli 16 (compresi i dipendenti di Wärtsilä autorizzata alle operazioni portuali).
L’intero arco sindacale dei lavoratori delle banchine – Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Mare, Usb Mare e Porti Trieste e la Rsu Usb dell’Interporto – ha infatti dichiarato lo stato di agitazione per i dipendenti degli articoli 16. Così, se anche i motori arrivassero dallo stabilimento alle banchine – nei giorni scorsi è circolata l’ipotesi di una nave in arrivo poco dopo Ferragosto, sì da sfruttare il periodo caldo delle ferie – i portuali incaricati dell’imbarco e del rizzaggio potranno astenersi dal lavoro, anche per la singola operazione, in segno di solidarietà, senza incappare in sanzioni.
La mossa, che mette senz’altro in difficoltà la multinazionale finlandese – difficile organizzare lo spostamento via terra in altri scali di un simile carico – ha avuto l’appoggio del Comune, della Regione e del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Zeno D’Agostino: “In relazione al comunicato delle Ooss, si prende atto della dichiarazione e delle decisioni delle organizzazioni sindacali, esprimendo approvazione”.
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