Italia 14esima al mondo per connessioni globali di linee container
Dopo la progressione registrata nel 2020, resta sostanzialmente stabile il punteggio attribuito alla Penisola dall’Unctad con il suo Liner Shipping Connectivity Index
Alla fine del secondo trimestre 2022, l’Italia era (come il precedente) ancora al 14esimo posto della classifica dei paesi più interconnessi al mondo da linee di trasporto marittimo di container. A sancirlo il Liner Shipping Connectivity Index elaborato dall’Unctad – la Conferenza Onu per il Commercio e lo Sviluppo – che, attribuendole un punteggio di 75,5, l’ha collocata dopo il Vietnam (79,2) e prima degli Emirati Arabi Uniti (75,1).
L’indice, va ricordato, ha fatto il suo debutto nel 2006 e attualmente è calcolato sulla base di sei parametri: il numero di paesi al quale quello in esame è collegato direttamente, senza transhipment; il numero di toccate navi programmate ogni settimana; la capacità dislocatavi ogni anno in Teu; il numero di servizi di linea regolari da e per il paese; il numero di compagnie che lo includono nei propri collegamenti; la capacità media in Teu impiegate dai servizi che utilizzano le unità più grandi. Per un raffronto, va anche considerato che 100 erano stati i punti attribuiti alla Cina, in qualità di paese più interconnesso via mare a livello globale, al momento dell’avvio delle rilevazioni nel 2006, e che in quell’occasione l’Italia ne aveva ottenuti 57,15.
Fatte queste osservazioni, anche dall’analisi dello storico dell’indice si possono notare alcuni elementi interessanti. Il primo è che l’Italia, in questa ultima rilevazione, ha perso leggermente quota rispetto a un anno prima, considerando che negli ultimi trimestri il punteggio ottenuto era stato, nell’ordine, di 76,1, 76,3 e di 76,2 (alla fine del secondo trimestre 2021 questo era invece di 75,1). Si tratta comunque di variazioni poco significative, che non scalfiscono il balzo in avanti registrato nel corso del 2020, quando – a cavallo tra il primo e il secondo trimestre, ovvero allo scoppiare della pandemia – la Penisola aveva incrementato i livelli dell’indice, prima di allora quasi sempre sotto i 70 punti e dopo quel momento, e fino a oggi, invece sempre superiore ai 75.
Passando a osservare la classifica generale, questa vede come sempre in prima posizione la Cina, ora con il massimo di sempre di 172,3 punti. Invariate anche le posizioni successive, a partire dalla Corea del Sud (11,2), Singapore (110), Malesia (99) e Stati Uniti (che con 96,9 punti registrano però con una significativa perdita rispetto al trimestre precedente in cui il punteggio era stato di 102,8).
Interessante anche l’analisi delle connessioni container ‘bilaterali’, anche se in questo caso gli indici dell’Unctad sono fermi al primo trimestre del 2021. Il calcolo delle relazioni tra un paese A e B, spiega Unctad, tiene conto di cinque fattori, ovvero il numero di trasbordi necessari per andare dal primo al secondo; il numero di collegamenti diretti; il numero di collegamenti con un trasbordo; il livello di concorrenza sui servizi che li mettono in relazione e infine la “dimensione della nave più grande” impiegata “sulla rotta più debole” che collega A a B.
La lista dei partner dell’Italia vede in cima la Spagna (0.530), seguita da Cina (0,474), Egitto (0,473), Singapore (0,464) e Francia (0,455). Seguono nella Top 10 Corea del Sud, Arabia Saudita, Malta, Emirati Arabi Uniti e Malesia. Poche in questo caso le variazioni rispetto al pre-pandemia: nel quarto trimestre 2019, per fare un confronto, la lista dei paesi più interconnessi con l’Italia da linee container vedeva nell’ordine Spagna, Francia, Cina, Singapore ed Egitto.
F.M.
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