L’Italia secondo partner commerciale del porto di Valencia dopo gli Usa
Volumi in crescita a 4.672.967 tonnellate nei primi sette mesi dell’anno (+3,5%) per gli scambi tra la Penisola e lo scalo
L’Italia si conferma un partner centrale per il porto di Valencia, al secondo posto dopo gli Usa e prima della Cina, grazie in particolare al ruolo delle autostrade del mare operate da Grimaldi Euromed.
Nei primi 7 mesi del 2022, gli scambi intercorsi tra lo scalo (il quarto in Europa per volumi) e la Penisola hanno toccato le 4.672.967 tonnellate, con un incremento del 3,5% sullo stesso periodo dello scorso anno.
Volumi costituiti in gran parte da auto, veicoli e relative parti di ricambio ma non solo. Nel dettaglio il traffico ro-ro da gennaio a luglio è stato pari a 602.572 tonnellate, mentre la componente automobili e parti collegate ha ‘pesato’ per 429.146 tonnellate. Notevoli però anche i volumi del segmento vini, bibite, alcol e derivati, pari a 558.755 tonnellate, mentre i prodotti chimici sono arrivati a 330.765 tonnellate.
Il porto spagnolo come accennato ha visto però il predominio, come controparte, degli Usa, con 5.523.420 tonnellate di merce scambiata, grazie alla forte componente rappresentata dal gas naturale (1.382.302 tonnellate, il 62% di quello che passa per Valencia complessivamente). In generale nello scalo il settore energetico ha visto un exploit dei volumi, cresciuti nei sette mesi del 113,65% (rispetto a un anno prima) a 2,8 milioni di tonnellate di merce scambiata. Perde invece terreno la Cina, al terzo posto. Gli scambi tra il porto spagnolo con il paese asiatico si sono fermati a 3.664.901 tonnellate, l’8,35% in meno rispetto all’analogo periodo del 2021.
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