Via libera a Taranto allo studio per portare Hyperloop in porto
Mims, Fs, Rfi, Regione Puglia e AdSP del Mar Ionio hanno sottoscritto un apposito protocollo di intesa per realizzare un test track
Mims, Fs, Rfi, Regione Puglia e Autorità di Sistema Portuale dello Ionio hanno firmato un protocollo di intesa per studiare la possibilità di lanciare nel porto di Taranto un treno a levitazione magnetica dedicato al trasporto di merci e passeggeri. Il sistema farebbe uso di tecnologie che prevedono che i convogli transitino a pochi centimetri dal suolo, ad alta velocità e con bassi consumi energetici. Tra queste Rfi cita il famoso Hyperloop, che prevede il passaggio di capsule dentro tubi a bassa pressione, e Magrail, soluzione ‘ibrida’ e ‘passiva’ che invece può essere utilizzata in sovrapposizione ai binari esistenti.
Il primo passo del progetto sarà l’avvio di uno studio di fattibilità, per il quale verranno stanziati 4 milioni di euro (1,8 dalla Regione, 1,8 da Rfi e i restanti 400mila euro dalla AdSP). L’orizzonte temporale dello studio è di quattro anni e mezzo complessivi per la conclusione delle sue varie fasi. Il compito della port authority di Taranto in particolare sarà quello di individuare le aree su cui approntare la test track, ovvero il binario di sperimentazione, garantendo l’assenza di interferenze.
Secondo Gabriele Bibop Gresta, co-fondatore dell’americana Hyperloop Tt e ora a capo di Hyperloop Italia, interpellato dal Sole 24 Ore, in Puglia, dove l’alta velocità non è presente, la levitazione magnetica potrebbe essere applicata in almeno tre tratte, con costi di posa tra i 25-50 milioni di euro al chilometro, ovvero circa la metà della prima.
Tornando all’accordo annunciato ieri, questo – ha ricordato il ministro alle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini – segue quello già sottoscritto con la Regione Veneto e le Concessioni Autostradali Venete per l’avvio della sperimentazione dell’Hyper Transfer su strada.
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