L’Authority dei Trasporti pronta ad allungarsi su mare e terminal portuali
Nella relazione annuale al Parlamento anticipati i prossimi interventi del regolatore in materia di Blue Economy: nel mirino la piena applicazione del regolamento europeo 352/2017
Nella molto articolata relazione annuale che il presidente dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, Nicola Zaccheo, ha presentato oggi al Parlamento i capitoli dedicati all’economia portuale e marittima evidenziano la volontà del regolatore di allargare la propria sfera di influenza. “Gli indirizzi strategici dell’Autorità per il biennio 2022-2023 – vi si legge infatti – prevedono, tra l’altro, il completamento della regolazione dell’accesso alle infrastrutture portuali, mediante un aggiornamento della delibera n. 57/2018 (non a caso definita “Prime misure di regolazione”, ndr), con particolare riferimento al mercato dell’accesso dei servizi resi a terra e al mercato dei servizi di trasporto marittimo che hanno necessità di accesso all’infrastruttura portuale”. In seguito la relazione di Zaccheo precisa che il focus della sua disamina riguarderà “l’applicazione del regolamento Ue 2017/352”. Queste in particolare le tematiche per le future attività di completamento della regolazione: “Modalità di rilascio delle autorizzazioni per lo svolgimento di operazioni e servizi portuali; concessioni per lo svolgimento di operazioni portuali: criteri per la determinazione dei canoni concessori, della durata e trattamento del fine concessione; obblighi/oneri a carico di concedente e concessionario; forme di controllo sulle concessioni e relativo apparato sanzionatorio; concentrazione delle quote di mercato nel settore terminalistico; concessioni per lo svolgimento di servizi di trasporto (terminal destinati all’ormeggio delle unità da crociera/ traghetti, accoglienza dei relativi passeggeri, svolgimento delle attività connesse); messa a disposizione delle informazioni necessarie all’accesso alle infrastrutture; infrastrutture essenziali; vigilanza sull’applicazione del regolamento Ue 2017/352”.
Meno volitiva sul trasporto marittimo la relazione di Art, che parrebbe ritenere non bisognosa di particolari interventi la delibera con cui nel 2019 definì le “misure regolatorie per la definizione di bandi di gara per l’assegnazione dei servizi di trasporto marittimo passeggeri”. Linee guide, ricorda il documento, che hanno informato – chiusa nell’estate 2021 la convenzione con Cin Compagnia Italiana di Navigazione, beneficiaria per 9 anni di un ammontare fisso prefissato in oltre 72 milioni di euro l’anno per la copertura dell’intero pacchetto di obblighi di servizio pubblico – il nuovo schema ministeriale di sostegno alla continuità marittima (in sintesi lo spacchettamento linea per linea del blocco delle rotte Tirrenia-Cin e la riassegnazione di singole tratte sulla base di criteri e con modalità definite caso per caso).
Il nuovo assetto regolatorio secondo Art ha avuto “positivi effetti economici, come comprovato dalla contrazione della spesa annua a carico dell’ente affidante, pari circa al 65% rispetto alla compensazione prevista dalla precedente convenzione fra Ministero e Cin”. E anche per quel che riguarda i collegamenti regionali, citati i casi degli affidamenti ancora aperti in Sicilia e in Sardegna, la relazione spiega che “l’attività di monitoraggio avviata ha riguardato anche le procedure di affidamento ancora in corso, rispetto alle quali si è potuto riscontrare la loro conformità al quadro regolatorio delineato dall’Art”.
A.M.
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