Partito da Gioia Tauro il nuovo fast corridor con l’interporto di Bologna
Msc prevede di effettuare 600 treni (26mila Teu) nel 2022 mentre l’obiettivo per il 2023 è di salire a circa mille treni container
Come anticipato un mese fa da SHIPPING ITALY, fra il porto di Gioia Tauro e l’interporto di Bologna (scalo gestito da Terminali Italia) è stato attivato un nuovo fast corridor doganale. L’annuncio ufficiale è arrivato dalla port authority calabrese (Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio) che, attraverso il suo presidente Andrea Agostinelli, ha espresso grande soddisfazione per l’attenzione che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha riservato allo scalo.
“Si tratta di una nuova e importante infrastruttura digitale, realizzata lungo la tratta ferroviaria di 1.000 km tra lo scalo portuale di Gioia Tauro e l’interporto di Bologna, che rafforza ulteriormente la leadership del porto calabrese a livello italiano e nel Mediterraneo, in quanto permette alla merce di arrivare a destinazione in modo rapido e controllato” si legge in una nota. L’annuncio ricorda poi che, grazie al ‘corridoio digitale veloce’ si avrà la possibilità di trasferire la merce di origine extra Ue, in entrata in Italia attraverso il porto di Gioia Tauro, direttamente nell’hub intermodale di Bologna dove saranno effettuare le pratiche di sdoganamento. Saranno, così, evitati eventuali ritardi causati da colli di bottiglia generati dalla congestione delle banchine portuali o delle procedure doganali.
L’Adsp calabrese sottolinea che quello di Gioia Tauro è un accordo particolarmente rilevante perché si tratta dal primo fast corridor che interessa un porto del Mezzogiorno ed è il più lungo finora mai attivato. Ad oggi, sul territorio nazionale sono attivi 22 fast corridor, 15 ferroviari e 7 su strada, coprono una rete di oltre 5mila chilometri e movimentano circa 20mila container all’anno. Tutti nelle regioni del Nord, coinvolgono i porti di Genova, La Spezia e Ravenna con i terminal interni di Rivalta Scrivia, Melzo, Padova, Rubiera, Marzaglia e Bologna. A questi ora si aggiunge Gioia Tauro, porto che dispone di un gateway ferroviario realizzato dall’Autorità di Sistema portuale che lo ha progettato, costruito e collaudato. “Si tratta di un’opera pubblica considerata strategica, realizzata in soli quattro anni, con una spesa per la parte pubblica di poco più di 19 mln di euro su 20 preventivati, che offre un asset da sempre mancante nel porto calabrese. Occupa una superficie di 325 mila metri quadrati, con una lunghezza complessiva dei nuovi binari pari a 3.825 metri e aste da 825 metri ciascuna, che consentono di fare partire convogli di lunghezza pari a 750 metri” precisa la nota, ricordando infine che Gioia Tauro oggi può vantare collegamenti ferroviari con Nola, Bari, Bologna e Padova per (tra arrivi e partenze) nove coppie di treni al giorno. Nel primo semestre del 2022 sono in questo porto stati registrati 423 convogli, con una stima previsionale di 900 treni a fine anno. “Si tratta di un risultato importante che determinerà, tramite avviso pubblico, l’individuazione del gestore unico di manovra” annuncia l’Adsp presieduta da Agostinelli, che con soddisfazione prosegue dicendo: “Come da cronoprogramma, nel 2023 il numero di treni in arrivo e in partenza nello scalo di Gioia Tauro avrà un ulteriore aumento, che amplificherà il ruolo dello scalo calabrese da piattaforma di transhipment ad hub intermodale, in linea con le politiche perseguite dal Governo nella promozione del trasporto delle merci con modalità più sostenibili.
Ad opera dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che a Gioia Tauro è guidata da Giorgio Pugliese, questo nuovo fast corridor è frutto di una sinergia che ha visto coinvolte la società Medlog Italia, gestore del viaggio e Mto di proprietà del gruppo Msc di Gianluigi Aponte. Federico Pittaluga, amministratore delegato proprio di Medlog Italia e dell’impresa ferroviaria Medway Italia, ha preannunciato al Sole24Ore che entro fine anno il gruppo prevede “di effettuare 600 treni da Gioia Tauro, movimentando complessivamente via ferro circa 26mila Teu. L’obiettivo del 2023 è salire a circa mille treni, ampliando così il ruolo dello scalo calabrese da piattaforma di transhipment a porto di arrivo e partenza caratterizzato da potenzialità di sviluppo logistico molto importanti”.
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