Diga di Genova: tutti gli incroci del nuovo collegio tecnico
Per la commissione incaricata di valutare le proposte degli aspiranti costruttori, nominata oggi, l’Adsp s’affida a tre fedelissimi. Ma le ombre non mancano, malgrado gli oltre 160mila euro investiti per l’head hunting
Dopo lo scivolone sul conflitto di interessi che ha causato l’annullamento del collegio tecnico chiamato a valutare le proposte delle cordate candidate ad aggiudicarsi l’appalto per la progettazione definitiva, esecutiva e i lavori di realizzazione della nuova diga foranea del porto di Genova e lo slittamento di un mese della procedura, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, stazione appaltante, ha provveduto oggi a decretare la nomina di una nuova commissione.
Nel caso di quella precedente l’ente si prese più di 40 giorni dalle dichiarazioni dei nominati in merito all’insussistenza di cause di incompatibilità per arrivare alla nomina (16 giugno – 29 luglio). E, mentre il collegio arrivava alle sue conclusioni, ce ne mise altrettanti (29 luglio – 9 settembre) per rilevare il presunto conflitto di interessi che ha fatto saltare il banco.
Deve essere quindi per l’impossibilità di disporre di un tempo così lungo che per il ‘secondo’ collegio l’Adsp ligure si è rivolta a tre figure già ‘note’ all’ente e già provviste di dichiarazione di insussistenza, già riscontrate (almeno in teoria). Il presidente della commissione, infatti, sarà l’ex ufficiale della Capitaneria di Porto Domenico Napoli e gli altri due membri saranno i docenti della facoltà di Ingegneria dell’ateneo genovese Giovanni Besio e Michele Bolla Pittaluga.
Il primo è dal novembre 2018 (con compenso di 38mila euro l’anno recentemente portati a 50mila) membro della struttura di supporto al Commissario Straordinario per la ricostruzione del Morandi (il sindaco Marco Bucci), incaricato del “raccordo” con l’Adsp chiamata alla realizzazione del piano straordinario di opere portuali che Bucci è stato incaricato (dal Governo Conte I) di realizzare con le stesse deroghe utilizzate per il ponte San Giorgio. Besio e Bolla Pittaluga sono stati in questi ultimi quattro anni più volte individuati come membri delle commissioni che hanno aggiudicato gli appalti del Piano stesso.
Proprio l’esistenza di questi rapporti, tuttavia, potrebbe sollevare interrogativi sulla ‘compatibilità’ dei nuovi componenti alla luce di quanto accaduto con il primo collegio.
Napoli è parte della struttura che affidò (senza gara né comparazione) l’appalto per la ricostruzione del viadotto alla cordata guidata da Webuild, capofila di una delle due aspiranti alla realizzazione della diga. Ed è stato (con Marco Vaccari, dirigente Adsp, Rup della Fase 2 in capo all’Adsp) membro della commissione del Comune di Genova che affidò i lavori (72 milioni di euro) della Fase 1 del progetto del ribaltamento a mare del cantiere navale di Sestri Ponente a Fincosit, a fianco di Webuild in una delle due cordate candidate alla diga.
Fra gli altri Besio era anche membro del collegio che valutò le proposte per l’appalto da 377 milioni di euro per la summenzionata Fase 2 del ribaltamento a mare di Sestri Ponente, aggiudicato a una cordata cui partecipano Rcm Costruzioni e Fincosit – entrambe candidate alla diga, anche se su fronti diversi (la prima con Gavio-Caltagiorne, la seconda con Webuild) – nonché Technital, progettista della diga. Oltre a ciò presiedette la commissione che scelse per la direzione lavori e il project management della diga l’offerta di Rina Consulting (aggiudicazione peraltro annullata dal Tar di Genova e sub judice al Consiglio di Stato), aggiudicataria anche della direzione lavori del ribaltamento. Bolla Pittaluga, infine, prese parte alle commissioni che portarono all’aggiudicazione a Fincosit dei lavori per la realizzazione della nuova Calata Olii Minerali e a Rcm dei dragaggi del bacino di Sampierdarena.
Ma, oltre a questi molteplici incroci fra i protagonisti del Piano straordinario, sono almeno altri due gli aspetti su cui la nomina del nuovo collegio meriterebbe un chiarimento da parte dell’ente (che per il momento non ce lo ha fornito).
Napoli, infatti, non ha una laurea ma solo un diploma da capitano di lungo corso conseguito presso l’Istituto Tecnico Nautico, titolo che Adsp non ha chiarito come possa valergli la prerogativa di valutare le proposte tecniche inerenti a un’opera ingegneristica colossale e senza precedenti come la nuova diga foranea di Genova.
Bolla Pittaluga, invece, vanta nel curriculum un rapporto professionale (una consulenza prestata nel 2019) con Cociv, società che sta realizzando il Terzo Valico, facente capo a Webuild: una situazione apparentemente non dissimile da quella di Felice Arena, il membro del primo collegio che nel curriculum menzionava il suo ruolo in un progetto cui partecipano anche Fincosit e Rina Consulting.
A latere di tutto ciò sempre oggi l’Adsp ha confermato l’impegno di spesa assunto il 31/12/2021 a favore di una società milanese specializzata nella selezione del personale. Un impegno assunto sulla scorta della nota dello stesso giorno con cui Vaccari rappresentava “l’esigenza di individuare professionalità di alto profilo da collocare in posizioni strategiche per alcune delle principali opere del Programma Straordinario”. E riconosceva “di concerto con la struttura commissariale – stante la non rinvenibilità di tali figure all’interno dell’ente, considerata la complessità ed eterogeneità delle opere – la necessità di affidare servizi professionali di assistenza e supporto in materia di ricerca di candidati”.
L’ente non ha però confermato se fra questi compiti affidati per oltre 160mila euro alla filiale italiana dell’head hunter Spencer Stuart ci fosse anche quello di individuare i profili migliori (e compatibili in termini di conflitto di interesse) per i collegi tecnici cui affidare la valutazione delle proposte progettuali per la diga.
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