Cosco avvia un piano di investimenti da 5 Mld $ per 32 navi entro tre anni
La compagnia statale cinese punta alla leadership mondiale con un programma di aumento del 20% della capacità di trasporto
La compagnia statale cinese di trasporto marittimo di container Cosco spenderà 4,9 miliardi di dollari per espandere la propria flotta, nel rinnovato tentativo di diventare il più grande trasportatore marittimo del pianeta.
Secondo quanto diffuso con una nota, il gruppo stanzierà i fondi dal 2023 alla fine del 2025 per introdurre 32 navi portacontainer, espandendo la propria capacità di trasporto di circa 580.000 Teu. Alla fine di giugno Cosco aveva in flotta 512 navi, per un totale di 2,92 milioni di Teu. Se non dovesse demolire né cedere alcuna nave, l’investimento aumenterebbe la capacità di circa il 20%.
“Utilizzeremo il vantaggio della nostra scala per ridurre i costi e rispondere alle diverse esigenze dei nostri clienti” ha dichiarato Cosco Shipping Holdings, la principale filiale quotata del gruppo, a proposito dei piani di costruzione navale.
La Cosco, nella sua forma attuale, è nata dalla fusione del 2016 tra la prima e la seconda compagnia di navigazione cinese, voluta dal governo cinese per aumentare il vantaggio competitivo delle operazioni di proprietà statale attraverso le dimensioni. Nel 2018, Cosco ha acquisito lo spedizioniere Orient Overseas International Ltd., noto anche come OOIL, con sede a Hong Kong, catapultando la quota di mercato globale del gruppo dal sesto al terzo posto.
All’epoca il vertice di Cosco aveva espresso l’intenzione di espandere ulteriormente le dimensioni della società e di accrescere la sua quota globale, senza nascondere l’aspirazione a diventare il leader del settore. Ma la sua campagna di espansione ha sofferto di un cattivo tempismo. In quel periodo, l’industria del trasporto marittimo era alle prese con un eccesso di capacità e noli conseguentemente bassi.
Il Gruppo Cosco ha sofferto molto in quel periodo, costringendo a una serie di dismissioni di navi e tagli al personale. L’anno scorso, la compagnia è scesa al quarto posto dopo essere stata superata dalla rivale francese Cma Cgm. Da allora, però, sono arrivate alcune opportunità, prima con la pandemia, poi con la guerra in Ucraina, che ha reso difficile il sorvolo dello spazio aereo russo, amplificando la domanda di trasporto oltreoceano. Cosco Shipping Holdings ha dichiarato che l’utile netto dell’anno scorso è aumentato di nove volte. Nel primo semestre di quest’anno, la società ha registrato profitti e ricavi record.
Il momento quindi per espandere la propria flotta, anche se la mossa non è esente da rischi. In primo luogo, i maggiori rivali di Cosco, a partire da Msc e Maersk, stanno seguendo la stessa idea e stanno ordinando una serie di nuove navi. Secondo la società di informazioni di mercato Alphaliner, i 10 principali spedizionieri mondiali dovrebbero espandere le loro capacità fino al 10%-30%. Le nuove navi dovrebbero essere completamente costruite e pronte a partire dal prossimo anno.
Il trend rialzista delle tariffe, inoltre, s’è arrestato. Secondo il Japan Maritime Center, la tariffa per un Teu spedito da Shanghai a Los Angeles nell’agosto dello scorso anno era più di 7 volte il livello del dicembre 2019. A luglio di quest’anno, il costo era di 6.650 dollari, con un calo del 18% rispetto a gennaio. Se le tariffe di navigazione continueranno a diminuire, si potrebbe giungere a un eccesso di offerta di navi e a un’altra flessione del settore. In quest’ottica, sembra che i grandi spedizionieri si rivolgeranno attivamente alle acquisizioni come mezzo di sopravvivenza.
Infine il tentativo della Cosco di diventare il primo vettore mondiale deve fronteggiare difficoltà riservate alle imprese statali cinesi. Con molte aziende statali o riconducibili allo Stato prese di mira dalle sanzioni statunitensi, qualsiasi tentativo di acquisto all’estero da parte della Cosco potrebbe incontrare la resistenza delle autorità locali.
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