Guerrieri contro i sindacati dei portuali a Livorno dove lo sciopero aumenta
L’astensione dal lavoro sarà totale per le prossime 48 ore; inutili i tentativi di mediazione e le proposte ottenute. “Il sindacato ha sprecato una grande occasione” secondo il presidente della port authority
L’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale (Livorno) rincara la dose di critiche nei confronti dei sindacati dei lavoratori portuali che da lunedì scorso stanno portando avanti da lunedì della scorsa settimana uno sciopero (finora astensione dal lavoro per due ore al giorno) destinato a durare ancora fino a mercoledì 21. “È un incomprensibile diniego quello che i sindacati di categoria hanno opposto all’ennesimo tentativo dell’Adsp di arrivare a una tregua in porto alle soglie dello sciopero di 48 ore, dando così l’impressione di aver smarrito il senso della loro missione nell’incapacità di saper individuare i punti di giusta mediazione in una trattativa” sono le parole utilizzate da Palazzo Rosciano. Il cui tentyativo di mediazione (un terzo tavolo di lavoro è stato convocato dall’Ente portuale da quando è iniziata la protesta) non è approdato ancora a una conclusione, “nonostante l’azione di mediazione della port authority avesse consentito di dare risposta a tutte le rivendicazioni delle organizzazioni sindacali”.
Stabilizzazioni, avvio di un confronto sul piano tariffario con tutte le parti coinvolte e riforma del modello organizzativo della impresa che fornisce lavoro temporaneo in porto. Erano questi i punti su cui l’ente e le organizzazioni datoriali avevano cercato di trovare una quadra con i rappresentanti dei lavoratori. L’Adsp nella sua nota spiega che fra i risultati conseguiti nel tavolo c’era anche rientrata l’offerta da parte delle imprese a stabilizzare sin da subito ben trenta dipendenti attualmente inquadrati a tempo determinato.
Per questo esprime profondo disappunto e accresciuta preoccupazione il presidente dell’Adsp livornese, Luciano Guerrieri: “Per senso di responsabilità, di fronte allo sciopero di 48 ore, avevamo deciso di mantenere attivo il canale del dialogo, convocando i sindacati e le associazioni datoriali in un nuovo tavolo finalizzato al raggiungimento della trattativa” ha dichiarato. Aggiungendo poi: “Avevamo persino superato l’ultimo punto rimasto aperto nella riunione precedente e che era stato l’unico oggetto di rottura: quello relativo alle stabilizzazioni dei precari”, sottolineando come la proposta di mediazione si componesse anche di altri elementi essenziali “che riteniamo fossero gli unici a poter dare delle risposte concrete alle urgenze poste dalle sigle sindacali e riconosciute anche dalle associazioni datoriali”.
La port authority sottolinea come la partita della riforma dell’art. 17 rappresentasse uno dei pilastri della proposta di mediazione, nell’ambito di un percorso di ristrutturazione dove l’Adsp avrebbe anche affrontato la questione dei lavoratori della società di lavoro interinale Intempo che da anni versano in una situazione di precarietà e su cui l’Adsp da tempo lavora per una piena valorizzazione delle competenze.
Guerrieri tiene poi a specificare come “nell’ambito della trattativa era poi stata persino ricondotta a una giusta relazione industriale la richiesta generalizzata di un aumento salariale, riportandola nell’ambito di un confronto di secondo livello tra le aziende e rappresentanti sindacali aziendali, con l’obiettivo condiviso di ottenere risultati entro circa due mesi”.
“Per il primo inquilino di Palazzo Rosciano, la proposta di mediazione dall’Adsp rappresentava insomma un piano di azione concreto che si poneva di affrontare problemi di grande portata” si legge nella nota dell’ente, che prosegue dicendo: “L’organizzazione del lavoro in porto, gli inquadramenti dei lavoratori, i rapporti tariffari tra le aziende e tra queste e il mondo armatoriale, sono tutti aspetti che richiedono un diverso approccio reso necessario dal mutato quadro economico e dai cambiamenti globali in atto nel settore”.
Secondo il presidente Guerrieri “il sindacato ha sprecato una grande occasione. A questo punto la conclusione della vertenza diventa molto più difficile e può sfociare in un caos dove il continuo rilancio delle richieste sindacali rischia di rendere ingovernabile il nostro sistema portuale e il porto di Livorno in particolare. Nel superiore interesse generale del porto, del mantenimento dei traffici portuali, dei posti di lavoro e della continuità operativa delle imprese , l’Adsp, registrata la disponibilità da parte delle associazioni di categoria datoriale, proseguirà comunque nel già avviato percorso di riorganizzazione del complesso mondo del lavoro in porto, compresi gli aspetti tariffari e di lavoro temporaneo” è la conclusione.
Contro lo sciopero dei lavoratori portuali si è schierata anche Alis, l’associazione presieduta da Guido grimaldi che per voce del suo direttore Marcello Di Caterina ha ribadito “la ferma contrarietà alla sospensione delle attività di trasporto merci a Livorno, che nelle prossime ore continuerà a causare disagi. In una fase economica e sociale – ha detto – già profondamente complessa e delicata per aziende, famiglie e cittadini, che sono colpiti da mesi dai rincari di materie prime, carburanti e prodotti energetici, il nostro settore del trasporto e della logistica resta determinante. E’ pertanto controproducente quanto sta avvenendo da giorno a Livorno, con uno sciopero che sta invece provocando ulteriori disagi e danni alle isole, le quali necessitano di regolari collegamenti ed approvvigionamenti, e all’intero Paese. Per questo, come Alis, manteniamo la nostra posizione di contrarietà rispetto a qualsiasi forma di sciopero, stati di agitazione e sospensione delle attività e dei servizi di trasporto”.
Uno degli effetti di questo sciopero è stato il dirottamento di una nave car carrier proprio di Grimaldi originariamente destinata a Livorno e approdata invece a Civitavecchia.
“Restiamo sempre più convinti della necessità di favorire e proseguire, in tutto il territorio nazionale e nelle isole, il corretto svolgimento dei servizi offerti dal comparto logistico e la regolare consegna delle merci che, come sappiamo, sono stati durante l’emergenza e restano tuttora fondamentali, per l’intero Paese e per la stabilità sociale ed economica” è la conclusione di Di Caterina.
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