I vertici di Cartour a processo per false comunicazioni sociali nell’acquisto di una nave
Armatori e manager accusati di aver aggiustato il bilancio 2017 per ottenere un mutuo. A Lorenzo Matacena contestata anche l’evasione fiscale
Comincerà il 10 novembre con l’udienza preliminare innanzi il giudice Eugenio Fiorentino il processo che vede imputati la società Cartour Srl e i vertici del gruppo Caronte&Tourist cui fa capo.
Nella vicenda sono imputati per le cariche rivestite all’epoca dei fatti (il 2017) Lorenzo Matacena in qualità di presidente del Cda, Pietro Franza come vice presidente, Luigi Genghi come consigliere d’amministrazione, Edoardo Bonanno come coordinatore dell’ufficio amministrativo per la redazione del bilancio civilistico e del bilancio consolidato del gruppo, e infine Ortensia Rotondo come procuratore speciale per la conduzione dell’ufficio amministrativo per la redazione del bilancio civilistico e del bilancio consolidato del gruppo. È coinvolta nel procedimento come persona giuridica anche la società Cartour srl, che risponde dell’illecito amministrativo legato alle altre tipologie di reati contestati alle persone fisiche.
Secondo quanto riportato dai giornali che hanno diffuso la notizia il reato contestato è quello di false comunicazioni sociali. Secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza la Cartour srl per ottenere un mutuo di 34 milioni di euro con due istituti di credito, il Mediocredito Italiano e Unicredit, “avrebbe rappresentato una falsa situazione patrimoniale nel bilancio societario del 2017, che si riferiva all’ anno precedente, il 2016, e fu approvato dall’assemblea nel maggio 2018”. In particolare la società avrebbe indicato alla voce “Immobilizzazioni finanziarie dello stato patrimoniale” la partecipazione di controllo nella partecipata New TTT Lines srl, al suo costo d’ acquisto, ovvero 3.8 milioni di euro, anziché valutare la partecipazione “al minore tra il costo ed il suo valore recuperabile”, come, secondo l’accusa, avrebbe dovuto fare in ragione della situazione in cui versava la società per la definitiva interruzione della linea Catania-Napoli, che rappresentava la principale attività generatrice del 95% dei flussi finanziari in entrata.
Oltre a questa ipotesi di reato cumulativa c’è poi agli atti una contestazione al solo Matacena in qualità di presidente del Cda e rappresentante della Cartour srl, per dichiarazione “infedele” dei redditi: in tre annualità di riferimento (2016, 2017 e 2018), secondo gli accertamenti della Finanza sarebbero state evase le imposte (rispettivamente quasi 260mila, 395 mila e 392mila euro).
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