Amico & Co. chiede di allungare di 25 anni la concessione nel porto di Genova
La richiesta riguarda la porzione di aree adibite a cantiere e si fonda su un piano di investimenti da oltre 76 milioni di euro. Anche Gennaro punta a una proroga da un quarto di secolo
L’istanza risale allo scorso marzo, ma solo da oggi, con la pubblicazione da parte dell’Autorità di Sistema Portuale di Genova, decorrono i termini (30 giorni) per proporre osservazioni o proposte concorrenti, step necessario al prosieguo dell’iter con cui il cantiere Amico & Co, specializzato nel refit di navi e imbarcazioni da diporto, intende radicarsi nel porto del capoluogo ligure fino al 2065.
La società, oltre a gestire la Darsena Nautica (fino al 2039), conduce il proprio core business (riparazione, ristrutturazione e manutenzione di yacht compresi fra i 15 e i 150 metri di lunghezza) su spazi concessi sulla base di due differenti titoli, uno in scadenza a fine 2029 (al netto dei due anni di proroga derivanti dalle norme anti-covid) e l’altro a fine 2040 (oltre a un anno da aggiungere per i motivi di cui sopra).
Secondo quanto riporta l’istanza, i titoli furono rilasciati ad Amico a fronte di un piano di investimenti da 10,3 milioni di euro. Il cantiere, però, rivendica di averne effettuati, fra il 1999 (anno del primo assentimento) e tutto il 2021 oltre 72,3 milioni di euro, dalla costruzione di un bacino di carenaggio coperto a opere di consolidamento dei piazzali, dalla realizzazione di un impianto di alaggio e collocazione a terra che consente di lavorare a terra simultaneamente 5 imbarcazioni lunghe fino a 95 metri, a interventi di potenziamento e miglioramento dei capannoni.
È in ragione dei tempi di ammortamento di tali investimenti e di quelli che intende effettuare a breve termine per oltre 4,3 milioni di euro (si veda la tabella sotto: il termine lavori a dicembre 2022 risale al marzo di quest’anno e va presumibilmente allungato per gli interventi da iniziare) che Amico& Co chiede, oltre che di unificare per ragioni di semplicità i titoli, di allungarne al 2065 la scadenza. A supporto dell’istanza anche i risultati raggiunti in termini di fatturato (oltre 55 milioni di euro nel 2021), di occupazione diretta (da 31 a 84 dipendenti negli ultimi 15 anni) e di creazione di indotto (stimato dalla società in una filiera di 36 società per un impiego di oltre 500 persone).
Sempre oggi la port authority di Genova ha provveduto alla pubblicazione di un’istanza (anch’essa piuttosto risalente, nello specifico al novembre 2021) di un’altra delle maggiori imprese del comparto delle riparazioni genovesi. Si tratta di Gennaro, storica realtà (fondata nel 1933 e dal 1985 in mano alla famiglia Barbera) specializzata nell’elettromeccanica, con un fatturato che nel 2019 (il dato riportato nell’istanza) superava i 16 milioni di euro e 51 dipendenti.
L’istanza in questo caso riguarda una proroga di 25 anni e l’integrazione negli spazi attualmente occupati di due ulteriori “capannoni modulari” (3 quelli oggi a disposizione), con richiamo agli effetti subiti per il mancato assentimento in passato (in particolare la delocalizzazione fuori Genova di powerpack navali) e alla minaccia di alcuni clienti “di sospendere l’attività se non provvederemo con urgenza a sviluppare una gestione più curata, efficiente e meno approssimativa in termini di spazi e loro collegamento funzionale”.
A fronte della richiesta Gennaro ha presentato un piano di investimenti (in parte comunque avviati per la continuità aziendale) da 5,5 milioni di euro e la prospettiva di 12 assunzioni.
A.M.
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