Fise Uniport al sindacato livornese: “I terminalisti non sono tutti uguali”
A valle dello sciopero l’associazione datoriale stigmatizza la globalità della protesta a fronte di responsabilità di “singole realtà imprenditoriali” e si dice disponibile alla revisione prospettata dall’Adsp
Fra le molteplici linee di tensione che hanno attraversato la lunga protesta organizzata nel porto di Livorno dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, una delle più ricorrenti è stata l’accusa, mossa da diversi operatori al sindacato, di aver generalizzato una vertenza che avrebbe dovuto essere circoscritta ad alcune banchine.
Senza fare nomi – che porterebbero in particolare a Grimaldi e alla sua collegata Sdt – Sintermar Darsena Toscana – oggi è stata Fise Uniport a esplicitare il concetto in una nota: “Continuare ad attribuire indistintamente a intere categorie – armatori e terminalisti – in una fase così difficile non solo per l’Italia, la responsabilità di comportamenti che invece riguardano poche, singole realtà imprenditoriali, non solo è ingiusto e non corrisponde alla reale situazione, ma è anche pericoloso. In questo modo si scredita la realtà portuale livornese proprio quando è necessario offrire certezze al mercato e si mettono in dubbio i fondamenti del Ccnl che rimane invece, anche per la parte datoriale, un elemento di certezza e di garanzia”.
Per questo motivo “Fise Uniport, Assimprese Livorno, al termine di uno sciopero ‘ricercato’ dalle rappresentanze sindacali provinciali di Livorno anche dopo le aperture di armatori e terminalisti operanti nello scalo labronico, su una vertenza pervicacemente portata avanti ignorando anche gli sforzi e l’impegno messi in campo personalmente dai vertici dell’AdSP (ai quali rivolgono un sincero non formale ringraziamento), chiedono ai vertici di Cgil, Cisl e Uil che sia consentito un ulteriore confronto al fine di ricondurre l’intera vicenda entro le ordinarie modalità di relazioni industriali e delle previsioni del Ccnl. E di riconsiderare le proposte avanzate dal Presidente Guerrieri e dal suo staff con serenità anche in un auspicato incontro con le stesse delegazioni trattanti ma secondo modalità consolidate e condivise”.
L’associazione, infine, si mette anche “a disposizione dell’AdSP per concretamente iniziare la generale revisione delle modalità di esecuzione del lavoro portuale, lasciando alla stessa Autorità il compito, ad essa sola attribuito, della corretta attuazione dei dettati di legge sugli appalti e la contrattualistica tra artt. 16 e 18 ex L.84/94 nel Porto di Livorno”.
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