Ritrovamento archeologico in porto a Genova
I lavori al Parco Rugna riportano alla luce un Molo del 1600. Messa in protezione, l’opera sarà reinterrata per consentire il prosieguo del raccordo ferroviario a servizio di Sech e Bettolo
Si sapeva che c’era, ma non esattamente dove correva.
In un porto millenario come quello genovese, frutto di molteplici stratificazioni, può succedere anche questo. L’accaduto, nello specifico, risale a domenica scorsa, quando i lavori in corso a Parco Rugna, dove si lavora all’ampliamento del raccordo ferroviario a servizio dei terminal container Sech e Bettolo, hanno portato alla luce – come testimoniano le foto che SHIPPING ITALY pubblica in esclusiva – una porzione di un antico molo, presumibilmente il Molo Nuovo disegnato dall’architetto Ansaldo de Mari.
“Confermo che le strutture rinvenute sono attribuibili al fronte del Molo Nuovo. Le murature, che rispetto alle foto ora sono più in evidenza, sono state rinvenute durante le fasi di scavo da noi attenzionato e poi approfondito per una migliore documentazione archeologica. Fortunatamente il rinvenimento, seppur prossimo, non viene interferito dal progetto ma, considerata la destinazione ferroviaria dell’area precedente ed attuale, non possiamo prevederne la valorizzazione. È stato quindi documentato integralmente, verrà protetto e reinterrato. Certamente si tratta di un elemento storico-infrastrutturale di primaria importanza per l’evoluzione del porto genovese di cui fino ad oggi non conoscevamo la corretta posizione topografica e lo stato di conservazione; reputo pertanto il suo ritrovamento una scoperta archeologica di rilevante interesse che sarà prossimamente oggetto di specifici provvedimenti di tutela” ha spiegato Simon Luca Trigona, Coordinatore del Servizio Tecnico per l’archeologia subacquea della Soprintendenza di Genova.
L’Adsp dal canto suo ha fatto sapere che i lavori nella zona interessata sono stati temporaneamente interrotti e verranno ripresi non appena la Soprintendenza avrà terminato la propria relazione e preso le dovute deliberazioni, cosa che non dovrebbe comportare ritardi rilevanti sulla tempistica dell’opera.
A.M.
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