La nave Uhl Fusion torna al porto di Trieste per imbarcare i motori Wartsila
Dopo il ricorso dei sindacati accolto dal tribunale sarà ora da capire se al cantiere Daewoo verrà consentito o meno di prelevare e imbarcare i macchinari prodotti
Uhl Fusion, la nave general cargo della compagnia di navigazione United Heavy Lift, dopo aver lasciato nei giorni scorsi il porto di Trieste a seguito di una lunga attesa di tre settimane in rada, mentre scriviamo sta facendo nuovamente ritorno verso lo scalo giuliano.
la nave in questione era stata incaricata dai cantieri sudcoreani Daewoo di imbarcare dodici motori marini prodotti da Wartsila a Trieste ma rimasti ostaggio delle proteste dei portuali e dei lavoratori che rischiavano (e probabilmente ancora rischiano) di perdere il posto per effetto della scelta aziendale di accentrare in Finlandia la produzione degli apparati propulsivi.
La nave Uhl Fusion come detto è diretta nuovamente a Trieste dove, con ogni probabilità, cercherà di imbarcare i motori approfittando del fatto che il pronunciamento del giudice del lavoro del tribunale ha annullato la procedura di licenziamento di 451 dipendenti accogliendo il ricorso dei ai sindacati di categoria in merito al comportamento antisindacale tenuto dall’azienda. Si tratterà ora di capire se la nave verrà fatta ormeggiare presso il canale navigabile del porto o in un’altra banchina e soprattutto se le verrà concesso di imbarcare o meno in stiva i dodici motori pronti in piazzale.
La procedura di licenziamento è stata come detto annullata dal tribunale di Trieste e Warstila dovrà riprendere il dialogo con i sindacati per decidere del futuro dei lavoratori dello stabilimento che hanno tilizzato questi macchinari appena costruiti come ostaggio nella vertenza.
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Annullati dal Tribunale di Trieste i licenziamenti di Wartsila