Tre in corsa per il Piano Regolatore Portuale di Genova e Savona
Solo nomi ben noti (e intrecciati) fra i candidati alla redazione del documento di pianificazione dei porti della Liguria occidentale
Sono tre le cordate candidate alla redazione dei piani regolatori portuali degli scali di Genova e Savona-Vado, messa a gara alcune settimane fa dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, nessuna straniera (sulla gazzetta ufficiale europea è stato pubblicato solo l’avviso di gara ma la documentazione non è stata tradotta) e tutte ben note, per rapporti passati o in essere, all’ente.
In ordine di presentazione delle offerte la prima è quella di un raggruppamento composto dalle società d’ingegneria Modimar e Technital, accoppiata protagonista della progettazione preliminare della nuova diga foranea del porto di Genova, e dallo Studio d’architettura Capolei Cavalli. La cordata, inoltre, subappalterà in caso di vittoria gli studi economici alla società di consulenza milanese Pts Clas (con l’indicazione, quali professionisti di riferimento, degli economisti Roberto Zucchetti, Oliviero Baccelli e Giuseppe Siciliano) e ingaggerà per gli aspetti nautici lo Studio Tecnico Navale Faraci-Magrini.
Il secondo raggruppamento è formato da Rina Consulting (anch’essa impegnata nell’appalto della nuova diga in qualità di project manager, per quanto l’aggiudicazione, in attesa dell’appello, sia stata annullata dal Tar, ma, dietro placet del ricorrente, affidata comunque per le fasi preliminari alla società genovese) e dagli studi d’architettura Atelier Femia (degli architetti Alfonso Femia e Simonetta Cenci, già assessore all’urbanistica della prima giunta del sindaco di Genova Marco Bucci) e Rosario Pavia.
La terza cordata ha come mandataria Btp Infrastrutture, nuova denominazione della società d’ingegneria romana Peg (Progetti Europa&Global) Infrastrutture, che è il soggetto che ottenne ragione nel summenzionato ricorso al Tar sulla gara per la direzione lavori della nuova diga (e il cui gruppo, con un’altra controllata, vinse poi l’appalto per la verifica dei progetti definitivo ed esecutivo della diga stessa). Numerose e di varie specializzazioni le società mandanti di questo raggruppamento: One Works (studio d’architettura), Aquatecno (società d’ingegneria specializzata in opere portuali), Kpmg (società di consulenza), Ambiente Spa (impresa carrarina specializzata in ingegneria ambientale), Servizi Tecnici Srl (studio ingegneristico specializzato in opere marittime), Systematica Srl (consulenza in materia di studi trasportistici).
La prima seduta di gara non ha portato a rilievi sulla presentazione delle offerte. Ma tutte e tre le cordate hanno tenuto ad esplicitare come il coinvolgimento di almeno uno dei propri componenti in contenziosi con la pubblica amministrazione causati da risoluzioni o revoche per inadempienza non possa essere causa di esclusione dalla gara.
Nel primo caso è stata Technital a portare all’attenzione dell’Adsp la propria soccombenza (almeno per ora) in una lite con l’Adsp della Sicilia Orientale, in merito alla risoluzione da parte di quest’ultima di un contratto relativo ai servizi di collaudo ai lavori di adeguamento di una banchina del porto di Augusta. Rina Consulting, dal canto suo, ha puntualizzato di non poter essere esclusa in ragione della revoca da parte di Rav Spa (società autostradale valdostana) di una gara vinta insieme a Lombardi Ingegneria Srl (peraltro socia di Technital in un appalto del Comune di Sassari), revoca impugnata ma senza successo al Tar (l’appello è pendente). Quanto all’ultima cordata, sono state segnalate la risoluzione di un contratto con Aquatecno da parte sempre dell’Adsp della Sicilia Orientale e un noto provvedimento preso anni fa dall’Antitrust (poi vittoriosa in giudizio) contro Kpmg (in ragione di un cartello formato con Ernst&Young, Deloitte e Pwc).
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