L’intervento di Art sulle sovvenzioni al cabotaggio ha fini concorrenziali
Ridurre il peso del capitale investito nella flotta dai candidati a un servizio pubblico favorirà per il garante la contendibilità delle gare attraendo più operatori
L’Art, l’Autorità per la regolazione dei Trasporti, “non vuole premiare egualmente operatori che investono nel rinnovo del naviglio e altri che utilizzano navi con età avanzata e già ammortizzate”.
La precisazione del garante arriva, a mezzo di una nota, a valle della pubblicazione di una delibera – di cui SHIPPING ITALY ha dato nei giorni scorsi notizia – intitolata alla verifica di impatto della regolazione concernente la metodologia per la determinazione del margine di utile ragionevole nei servizi di cabotaggio marittimo.
L’iniziativa di Art prende le mosse dalla constatazione che alcune delle gare organizzate negli ultimi anni per l’assegnazione di servizi sia a livello nazionale (è il caso di alcune rotte dell’ex convenzione Tirrenia) che regionale (ad esempio in Sicilia) sono andate deserte o hanno registrato difficoltà ad attrarre operatori interessati.
“L’obiettivo del procedimento avviato con la delibera 157/2022 – spiega infatti la nota – è piuttosto quello di garantire un utile ragionevole a qualsiasi operatore disposto a concorrere per il mercato, al fine di favorire la contendibilità delle gare a garanzia dei servizi di cabotaggio marittimo di interesse pubblico (la c.d. continuità territoriale). Ciò indipendentemente dall’entità degli asset e degli investimenti effettuati o effettuabili tenuto conto delle caratteristiche di (scarsa) remuneratività dei servizi effettuati in taluni contesti particolari, quali quelli relativi ai collegamenti con alcune isole minori. È infatti necessario, anche in tali casi, garantire all’operatore un congruo utile, considerato il ruolo fondamentale che esso riveste per il raggiungimento dell’equilibrio economico dei contratti che disciplinano l’esecuzione di servizi di trasporto gravati da Osp (obblighi di servizio pubblico, ndr), che sia rappresentativo del costo opportunità della rinuncia a investimenti alternativi e remunerativo del fattore organizzativo-imprenditoriale”.
Come anticipato, l’intervento sarà di cesello: “Non si tratta di rivedere tout court la metodologia, che ha ben funzionato applicata alle recenti gare bandite dal Mims per i collegamenti penisola/isole maggiori, ma di ampliare il ventaglio di strumenti a disposizione degli enti affidanti per garantire la continuità territoriale anche nei (limitati) casi in cui l’entità delle risorse pubbliche a disposizione, la durata contrattuale e/o le caratteristiche della domanda, inter alia, non consentano di offrire una compensazione in grado di finanziare eventuali investimenti”.
In ogni caso Art assicura che saranno assunte accortezze per evitare di disincentivare l’ammodernamento e il rinnovamento delle flotte utilizzate per i servizi pubblici: “Ad ogni modo, parallelamente all’individuazione degli strumenti a tale scopo definiti, Art definirà adeguati meccanismi atti a evitare comportamenti opportunistici degli operatori che possano ostacolare il rinnovo della flotta impiegata e il miglioramento della qualità del servizio. La delibera 157 avvia tra l’altro la Vir (Valutazione ex post dell’Impatto Regolatorio), con un percorso articolato in più fasi: dopo la Vir ci sarà la consultazione affiancata da una Air (Analisi di impatto della Regolazione) e, poi, la chiusura del procedimento. Sempre con l’assoluta trasparenza che distingue tutti i procedimenti Art”.
A.M.
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