Timothy Cosulich torna in Italia e vede nel futuro del marine fuel “un mix di carburanti” (VIDEO)
Intervista al giovane amministratore delegato tornato da Singapore che, diversamente dal padre Augusto, apre alla possibilità di fare affari con i fondi d’investimento per alcuni progetti d’investimento specifici
Genova – Dopo 21 anni di esperienza professionale oltre confine, Timohy Cosulich è tornato a Genova insediandosi nella stanza dei bottoni della Fratelli Cosulich, gruppo dove cura in particolare la business unit ‘Marine fuel’. Dal 2001 a oggi ha vissuto e lavorato in Irlanda, Inghilterra, Spagna, Francia, Olanda, Hong Kong e Singapore, dove è stato recentemente nominato presidente dell’International Bunker Industry Association seguendo le orme dello zio Antonio.
In questa videointervista a SHIPPING ITALY parte dal raccontare quando si è trasferito a Singapore e le attività della Fratelli Cosulich nel business del trading e bunkeraggio di fuel “erano in una situazione un po’ complicata perchè il gruppo non stava performando molto bene e i risultati erano un po’ preoccupanti. Abbiamo dovuto cambiare molte cose ma questo turnaround è andato molto bene e oggi l’ufficio di Singapore genera risultati molto positivi”.
Connvertita da società puramente di servizi a impresa asset-based, in passato il business ‘Marine fuel’ è stato trainante per i risultati del gruppo ma da un paio d’anni a questa parte “c’è stato un ribilanciamento perchè altre business, anche le attività di spedizioni, di agenzia marittima, l’attività nel settore siderurgico contribuiscono ora in maniera importante” ha aggiunto Timothy Cosulich, sottolineando come la transizione energetica rappresenta “un cambiamento epocale che pone obiettivi particolarmente ambiziosi e questo ci tocca sia come Fratelli Cosulich che che come Bunker Industry International Association”.
Due gli ambiti sui quali il gruppo si sta concentrando: “Lng e ammonia. Abbiamo già ordinato due bettoline che verranno consegnate a partire da fine 2023. Il nostro desiderio è quello di portarle a operare in Italia “ma non dipende interamente da noi”. Serva una filiera del Gnl pronta e organizzata anche lato terra oltre che dal punto di vista amministrativo.
Fra idrogeno, ammoniaca, metanolo “è sempre più probabile che non ci sarà un solo vincitore come carburante del futuro per le navi ma un mix e la disponbilità del prodotto giocherà un ruolo molto importante” ha precisato Cosulich, evidenziando come la sua azienda cerchi sempre di avere “un orizzonte temporale di lungo periodo non dovendo rendere conto ad analisti o al mercato su come vanno i risultati essendo una società 100% family-owned. I risultati sono molto postivi ma in certe situazioni può capitare che i risultati arrivino dopo 5 anni e non subito. Più che sui numeri ci piace concentrarci su quello che stiamo facendo”.
A proposito di un possibile coinvolgimento dei fondi d’investimento a supporto di percorsi di crescita aziendale, Timothy Cosulich la vede in maniera leggermente diversa rispetta a suo padre Augusto (che notoriamente rifugge dagli investitori istituzionali): “Io vedo in determinate situazioni l’utilità dei fondi d’investimento, non credo sia uno dei nostri obiettivi né la nostra volontà quella di cedere una quota della nostra holding company ma ci sono situazioni in cui, determinati tipi di progetti e di espansione, per la dimensione dell’investimento, richiedono dei capitali esterni e quindi in quesi casi può avere senso ad esempio costituire un veicolo ad hoc per poterla realizzare quell’operazione. In ottica di crescita possono esserci situazioni specifiche in cui si potrebbero sviluppare cose interessanti” con i fondi.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY