E’ mancato Alessandro Giannini, il saluto di Assiterminal e dello shipping italiano
Manager di Gruppo Investimenti Portuali era stato a.d. del terminal Sech e del Terminal Darsena Toscana. Il ricordo di Becce, Schenone e Negri
Se n’è andato, dopo una malattia degenerativa durata quasi un decennio, Alessandro Giannini, storico manager di Gruppo Investimenti Portuali, amministratore delegato del terminal container Sech di Genova e più tardi del Terminal Darsena Toscana di Livorno, nonchè presidente di Assiterminal.
La notizia è iniziata a circolare proprio attraverso una nota diffusa da Luca Becce, attuale presidente di Assiterminal, che ricorda di aver conosciuto Alessandro Giannini alla fine di ottobre del 2005. “Cominciai la mia collaborazione con lui, al tempo AD di Sech, nel gennaio successivo. Lavorammo insieme in quella meravigliosa squadra che aveva plasmato al Sech e poi, dall’ottobre del 2010, nella nuova avventura a Livorno, al Terminal Darsena Toscana. Lavorammo insieme in Assiterminal, dal 2008 ne fu Presidente, e che Presidente. Un rapporto tanto stretto da sembrare quasi famigliare. Eppure, pur così, per me lui rimase sempre il ‘Dott. Giannini’ e io per lui il
‘Signor Becce’. Mai ci demmo del tu, generando a volte curiosità tra i nostri interlocutori, ad esempio a Livorno, con i quali usavamo il tu, fermo restando il Lei fra di noi”.
Il ricordo firmato da Becce prosegue definendo Giannini “un uomo dai principi incrollabili, che viveva nella convinzione quasi feroce che la forma, in taluni casi, sia sostanza o forse anche più. Così nelle nostre frequentazioni famigliari, tutti a darsi del tu, ma tra di noi solo e sempre il lei. Io non ho mai conosciuto un uomo con una dirittura morale e con un’etica individuale tanto incrollabili. Non ho mai conosciuto un uomo così capace di serietà e di ironia, così tetragono e scherzoso”.
Il pensiero si conclude dicendo: “A lui devo molto, a lui deve molto Assiterminal, che ha conosciuto il suo vero decollo con lui come Presidente. Caro Dott. Giannini l’associazione, pur tra le mille difficoltà di questa epoca, ha continuato la sua crescita nel solco che lei ha aperto. Nessuno la dimenticherà, nessuno dimenticherà la sua fermezza e il suo sguardo fiero, ma al tempo stesso specchio di un’umanità senza fine”.
Anche Giulio Schenone, azionista di Gruppo Investimenti Portuali, gli ha dedicato un ricordo riconoscendogli di aver rappresentato “un pezzo di storia di Gip e del porto di Genova”. Era entrato al Sech come direttore finanziario nel 1994 provenendo da un’azienda del settore dolciario e negli anni, conquistandosi la stima e la fiducia della proprietà (in primis del presidente Luigi Negri), era stato poi nominato direttore generale e amministratore delegato. “Prendendoci in giro lui mi diceva che ero un commerciale e io gli rispondevo che di mestiere produceva cioccolata” aggiunge Schenone a proposito dei reciproci sfottò in ambito professionale.
“Sapeva coniugare la parte assolutamente seria e quasi intransigente del proprio carattere, un’assoluta integrità morale, a un sense of humor splendido” sottolinea l’attuale amministratore delegato di Gruppo Investimenti Portuali. Alla festa in maschera organizzata per il 40° compleanno di Giulio Schenone si presentò vestito da componente della banda Bassotti con maglione rosso, numero sul petto, cappello e maschera sugli occhi. “Il numero che aveva scritto era quello del suo telefono diretto e quello scatto finì il giorno dopo sul giornale. Le lascio immaginare la reazione la mattina seguente quando iniziò a ricevere telefonate…” conclude il ricordo che strappa a Schenone un piccolo sorriso a conclusione di una storia personale, quella vissuta da Giannini, ricca di sofferenza negli ultimi anni.
Queste invece le parole di Luigi Negri, presidente di Finsea: “Oltre alla stima e ai ricordi che mi legavano ad Alessandro, ho vissuto insieme a lui tutti i momenti brutti e belli dell’avventura terminalistica condotta assieme. Il fatto della sua grave malattia è stata una delle cause, se non la causa principale, della vendita del business terminalistico quando si presentò l’occasione con i fondi Infracapital e Infravia. Stretto da una parte da un socio ingombrante come Psa e dall’altra parte con un socio altrettanto ingombrante come Msc a Bettolo, per Gip – Gruppo Investimenti Portuali, senza l’appoggio fondamentale di Alessandro Giannini, decise di cogliere al volo l’opportunità di cedere”.
Il Gruppo Finsea era a lui molto legato e Negri potrebbe rivivere e ricordare migliaia di aneddoti con lui: “Ricordo ad esempio le feste di Natale a casa sua in un mulino in ristrutturazione sulle alture di Lavagna. Organizzava queste feste invitando tutti i manager di Gip. Nella mia vita ho incontrato un mare di gente, ma mai mi era capitato di trovare un uomo retto, intelligente, serio e corretto come Alessandro Giannini”.
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