Emergency ha presentato a Genova la sua prima nave-soccorso
Originariamente era un support vessel, poi utilizzato come nave da ricerca e infine riconvertito a nave per accoglienza di migranti da San Giorgio del Porto
Life Support è il nome della nave da ricerca appena riconvertita e consegnata a Emergency dal cantiere genovese san Giorgio del Porto per entrare in servizio come unità di soccorso per i migranti che rischiano la vita durante le traversate nel Mediterraneo verso l’Europa. Potrà accogliere fino 175 persone più 27 membri del personale a bordo e inizierà la sua prima missione a novembre a largo della Libia.
Costruita nel 2002, la nave era nata originariamente come support vessel alle piattaforme petrolifere norvegesi mentre più di recente è stata acquistata da Emergency grazie alle donazioni ricevute dai privati, per un totale di quasi tre milioni di euro, che hanno coperto anche le spese dei lavori eseguiti dal cantiere del gruppo Genova Industrie Navali. “I diritti devono essere di tutti, sennò si chiamano privilegi” è la frase del fondatore Gino Strada, scomparso nel 2021, stampata sul fianco della nave. Strada voleva fortemente una nave interamente di Emergency, i cui volontari operavano a bordo di navi di altre ong. “Abbiamo deciso di metterci la faccia” ha spiegato la presidente di Emergency, Rossella Miccio. “Il nostro è un lavoro di supplenza a fronte di una necessità sempre crescente. Non sarebbe responsabilità delle ong quella di intervenire in questo ambito, ma è responsabilità degli Stati. Noi agiamo in assenza di questo, perché ci sembra indispensabile dover supplire”.
Un ponte coperto per accogliere i migranti
Caratteristica peculiare della “Life Support” – lunga 51,3 metri, larga 12 e con 1.346 tonnellate di stazza lorda – è quella di disporre di un ponte coperto di 250 metri riprogettato da zero per accogliere meglio i migranti, grazie anche alla presenza di un ambulatorio in cui operano un medico, due infermieri e due mediatori culturali. “Il ponte coperto è stata la caratteristica fondamentale per scegliere questa nave” ha spiegato Carlo Maisano, project coordinatore di Life Support e anche i grandi spazi dell’imbarcazione, ha sottolineato, sono stati determinanti per dare sicurezza all’equipaggio e alle persone soccorse. Presente sulla nave anche un container-ambulanza e un’area ricovero.
Circa 1.200 sono le persone morte nel Mediterraneo solo nel 2022. “Le patologie più comuni” tra i migranti salvati, secondo quanto spiegato dall’infermiere Roberto Maccaroni, da 12 anni al servizio di Emergency, “sono ustioni da sole o da carburante, problemi ginecologici, perché la maggioranza delle donne che arrivano sono incinte, fino alle sindromi di annegamento, arresti cardiocircolatori, poi ancora denutrizione e disidratazione”.