Tregua (condizionata) sul piano d’impresa di Terminal Bettolo
Adsp, terminalista e sindacati stemperano le ultime tensioni ma condizionano il rispetto degli obblighi occupazionali (e di traffico) dell’impresa all’adempimento di impegni dell’ente sull’accessibilità dell’infrastruttura
Mentre nel rapporto fra il gruppo Msc e le segreterie del sindacato confederale del porto di Genova si riaccendeva il fronte dell’autoproduzione e del confronto con Grandi Navi Veloci, su quello relativo al Terminal Bettolo, altra espressione del gruppo ginevrino, si è arrivati a una tregua particolare.
Qui l’accusa mossa da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti era particolarmente grave, perché il presunto mancato rispetto del piano di impresa sul fronte occupazionale potrebbe comportare, se rilevato dall’Autorità di Sistema Portuale concedente, la decadenza della concessione.
L’Adsp, che non ha mai riscontrato in un senso o nell’altro i rilievi sindacali, ha ospitato oggi un incontro fra le parti, il cui verbale rispecchia questa ambiguità, ma anche una certa accondiscendenza da parte del sindacato confederale stesso. Vi si legge infatti come Bettolo abbia ribadito la “volontà” – che però ex lege (art. 18, comma 11 legge 84/94) è appunto un obbligo, non certo un atto di magnanimità del concessionario, pena come detto la decadenza della concessione – di “sviluppare i traffici e garantire il mantenimento dei livelli occupazionali prospettati, confermando la stabilizzazione dei dipendenti il cui contratto scada entro il 2022”.
E, come se non bastasse, in cauda venenum, con l’inserimento, in chiusura di un verbale sui rapporti fra concessionario e personale, di un capoverso riguardante solo il rapporto fra concedente e concessionario, con l’apposizione così sulle spalle dei lavoratori degli impegni assunti dall’ente: “L’azienda ribadisce altresì l’importanza di addivenire a breve, auspicabilmente entro la metà del mese di novembre, alla risoluzione delle questioni pendenti relative, tra l’altro, all’accessibilità al terminal, atte a garantire il pieno sviluppo dell’attività dello stesso”.
Insomma, sancisce il verbale certificato da Adsp ma sottoscritto anche dalle organizzazioni sindacali e ovviamente da Terminal Bettolo, se a metà novembre le non meglio precisate “questioni pendenti” non saranno risolte come preteso dal terminalista, a pagare dazio potrebbero essere ancora i lavoratori.
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