Ancora in forte calo i noli container Cina – Italia. Preoccupano i nuovi ordini
In calo del 9% le tariffe Shanghai – genova e del 13% quelle verso Rotterdam, mentre le spedizioni dall’Olanda a New York diventano le più costose tra quelle tracciate
Il calo relativamente contenuto (-3%) riscontrato la scorsa settimana non ha rappresentato l’inizio di un rallentamento nella caduta. Il declino dei noli per il trasporto via mare di container ha infatti registrato un nuovo tonfo negli ultimi sette giorni, di cui dà conto oggi l’indice medio elaborato da Drewry che rileva una flessione del 7% a 3. 145 dollari. Si tratta del 35esimo calo consecutivo rilevato dalla società di analisi, che porta il parametro a collocarsi su valore inferiore del 67% a quello registrato un anno prima.
Particolarmente pesante il declino delle tariffe per le spedizioni tra Asia ed Europa. I noli per gli invii di container da 40’ da Shanghai a Genova perdono infatti il 9% rispetto alla settimana scorsa, raggiungendo i 4.200 dollari (valore più basso del 68% rispetto a quello analogo del 2021). Ancora maggiore la flessione delle spedizioni dallo scalo cinese verso Rotterdam, che scendono del 13%, portandosi sotto quota 4.000, precisamente a 3.845 dollari. Cali più contenuti (-3% per entrambe) si trovano ora sulle rotte Shanghai – Los Angeles e Shanghai – New York. Per la prima, la tariffa media è ora di 2.412 dollari, mentre la seconda raggiunge i 6.034 dollari. Stabili invece le tariffe della Rotterdam – Shanghai (887 dollari), della Los Angeles – Shanghai (1.180 dollari) e della Rotterdam – New York, che dalla prima settimana di ottobre è la più costosa tra le 8 rotte analizzate da Drewry (ora a 7.284 dollari). Unica rotta a guadagnare è la New York – Rotterdam, i cui noli crescono dell’1% a 1.319 dollari. Da rilevare infine che le tratte tra le due sponde dell’Atlantico sono le uniche che non solo non registrano un calo rispetto al 2021 ma anzi recuperano nettamente terreno, con noli che risultano più alti del 18% per le spedizioni di box da Rotterdam a New York e dell’11% pin direzione inversa.
Negli ultimi giorni, non a caso, si sono intensificati i commenti di alcuni addetti ai lavori con previsioni piuttosto pessimistiche sul prossimo futuro del trasporto via mare di container in termini di ritorni economici. Stefano Messina, presidente di assarmatore e del Gruppo Messina, ad esempio si è espresso dicendo: “I due cigni neri per l’economia mondiale in questo momento sono l’emergenza pandemica e il conflitto Russia-Ucraina. Il declino dei noli container è da attenzionare per i prossimi 24 mesi; credo che ci sarà una stabilizzazione del livello delle tariffe perché il 25% della flotta attuale è rappresentata dal portafoglio ordini”. Il presidente dell’associazione parla esplicitamente di “un rischio di eccesso di capacità. I viaggi più lenti dal prossimo anno assorbiranno più capacità ma da luglio a ottobre abbiamo assistito a un forte rallentamento delle esportazioni”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Paolo Pessina, presidente di Assagenti e dirigente di Hapag Lloyd Italy, che a proposito della rapida flessione dei noli ha detto: “Come hanno fatto gli spedizionieri nel recente passato (per le tariffe elevate, ndr), saranno ora le compagnie di navigazione a chiedere supporto finanziario. Sta avvenendo quello che ci aspettavamo per il primo semestre del 2023. L’arrivo sul mercato di nuovo naviglio (gli ordini in portafoglio valgono il 25% della flotta esistente) abbasserà ulteriormente i noli”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY