Il progetto Gnl di Smart Gas a Monfalcone resta senza banchina
La collocazione attualmente prevista interferisce con la nautica, il Comune invita la società a spostarsi nel porto mercantile, ma una destinazione alternativa ancora non c’è
“Trovare una più naturale collocazione presso l’area portuale di Monfalcone”.
È con questo auspicio che il Comune giuliano conclude, nell’ambito della procedura innanzi il Ministero della Transizione Ecologica per deliberare sulla necessità di assoggettarlo a Valutazione di Impatto Ambientale, la lunga disamina del progetto della Smart Gas (società facente capo all’imprenditore Alessandro Vescovini, patron di Sbe-Varvit) di installare al largo di Monfalcone un deposito galleggiante di Gnl, da trasportare via bettolina a terra e da qui distribuire, via treno o camion su isocontainer, a clienti industriali in grado di provvedere in proprio alla rigassificazione.
Delle 14 osservazioni del Comune – che non lo esplicita ma sembra propendere per la sottoposizione a Valutazione d’impatto ambientale (mentre la chiede apertamente il Comune di Ronchi dei Legionari) – la più significativa pare essere quella relativa alla collocazione su molo Casillo, banchina non più utilizzata dall’omonima industria molitoria, che parteciperebbe invece al progetto Smart Gas. “L’area identificata in proposta – scrive infatti il Comune – è attualmente destinata alla nautica da diporto, agli sport acquatici, al turismo e alle attività tempo libero, e la volontà dell’Amministrazione comunale è che i progetti futuri da realizzare nell’area e, quindi, da prediligere siano coerenti con queste linee di sviluppo”.
Insomma, il progetto è “ritenuto molto valido”, ma occorre spostarlo nell’area prettamente mercantile del porto. Al momento però – la cosa è stata confermata dalla locale Autorità di Sistema Portuale – Smart Gas non ha fatto alcun sondaggio nemmeno preliminare per valutare la possibilità di impiantare altrove il terminal di ricezione delle bettoline che dovranno fare avanti e indietro con la nave deposito offshore. Un segmento d’attività, questo, a cui potrebbe prendere parte il gruppo Fratelli Cosulich.
Ad ogni modo – ed è questo che lascia pensare che il Comune caldeggi la sottoposizione alla Via – sono diverse le osservazioni su possibili criticità che l’ente ritiene debbano essere approfondite dalle autorità competenti, dalle interferenze con le manovre portuali all’esiguità degli spazi nautici, dai possibili fenomeni di intasamento viario e ferroviario all’approfondimento delle esternalità come gli impatti sull’atmosfera delle varie attività (navale, logistica, trasportistica, etc.) afferenti al progetto.
Quanto alla collocazione, Alessandro Vescovini, l’imprenditore promotore del progetto, ha risposto a Il Piccolo di “concordare” col Comune e di essere disponibile ad uno spostamento in un secondo tempo, quando si trovasse una destinazione alternativa, ma di ritenere urgente e non problematico partire sulla banchina Casillo.
A.M.
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