Il rigassificatore offshore di Ravenna ha ottenuto l’ok (senza opposizioni)
Snam ha acquistato da Petra (società del Gruppo Pir) l’infrastruttura in mare dove ormeggerà la nave rigassificatrice Bw Singapore
Il progetto del nuovo rigassificatore galleggiante in Adriatico è ora pronto per essere realizzato e garantirà un flusso annuo di almeno 5 miliardi di metri cubi di gas naturale, equivalente a circa un sesto della quantità oggi importata dalla Russia. Questa, infatti, è la stima di quanto potrà produrre dopo la conversione la nave rigassificatore offshore al largo di Ravenna, il cui progetto, dopo un’attenta e approfondita valutazione, ha ricevuto l’autorizzazione formale e potrà entrare in servizio entro 24 mesi. L’iter si è completato oggi con la firma, da parte del Commissario straordinario di Governo, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, del Decreto di approvazione del Provvedimento Autorizzatorio Unico. Il Decreto verrà ora inviato al Governo stesso.
Concluso così l’iter autorizzativo (senza opposizione da parte di comitati locali e portatori di interesse diversamente da quanto avvenuto a Piombino), ora toccherà a Snam procedere all’affidamento dei lavori per la realizzazione dell’opera nei tempi stabiliti dopo avere già nei mesi scorsi acquistato la nave BW Singapore costruita nel 2015, con una capacità massima di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di gas naturale liquefatto (Gnl) e una capacità nominale di rigassificazione continua di circa 5 miliardi di metri cubi l’anno. L’investimento previsto è di circa 1 miliardo di euro. Una nota della Regione specifica che l’opera rispetterà pienamente le condizioni e le prescrizioni definite dalla Conferenza di servizi, a tutela dell’ambiente e della sicurezza, e indicate dagli enti competenti (tra cui Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – Ispra, Istituto superiore di sanità – Iss, Arpae, Vigili del Fuoco, Autorità Portuale, Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po).
“Nonostante i tempi stretti indicati dal Governo, insieme al territorio e a tutti gli organismi coinvolti abbiamo svolto un lavoro meticoloso di analisi del progetto, individuando tutti gli interventi necessari a garantire la sicurezza, il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia dell’ecosistema, di mare e di terra, oltre alle mitigazioni necessarie. Arrivando a un via libera condiviso dalle parti sociali e dalla comunità locale, dall’intero distretto dell’energia ravennate, una eccellenza nazionale” ha detto il presidente Bonaccini nel corso di una conferenza stampa insieme al sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, e l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier.
“Procediamo, quindi, verso la realizzazione di un’opera al servizio di tutto il Paese, che intendiamo fare insieme al Parco eolico e del fotovoltaico più grande in Italia e fra i maggiori in Europa, sempre al largo di Ravenna, perché il futuro, chiusa la fase di transizione ecologica, è nelle energie rinnovabili” ha aggiunto Bonaccini.
“Ravenna, capitale energetica italiana, ha fatto e farà la propria parte mettendo a disposizione il suo know-how e dando dimostrazione di grandissimo senso di responsabilità per sostenere famiglie e imprese in un momento di così grave crisi energetica. Ora ci aspettiamo altrettanta celerità sul progetto del Parco eolico offshore, su cui auspichiamo un altrettanto forte coinvolgimento della Regione” ha detto il sindaco di Ravenna, De Pascale.
“Siamo molto soddisfatti di questo importante risultato che da un lato registra la conclusione di un iter, quello autorizzativo, e dall’altro segna il punto di partenza operativo” ha commentato Stefano Venier, amministratore delegato di Snam. “Ringrazio la struttura commissariale, il Comune di Ravenna e tutti gli enti coinvolti per lo spirito di collaborazione e il forte senso di responsabilità che hanno dimostrato nel far prevalere l’interesse nazionale e dotare il Paese di una infrastruttura fondamentale alla resilienza e alla sicurezza energetica nazionale. L’Emilia Romagna è una regione dalla solida vocazione energetica e rappresenta il baricentro del sistema gas paese, grazie alle interconnessioni di trasporto e al sistema di stoccaggio strategico che ospita sul proprio territorio. Ravenna poi, ha una doppia valenza strategica, non solo come location ideale per far fronte all’attuale emergenza, ma in un’ottica prospettica, gode di una posizione favorevole ad accogliere i futuri flussi Lng dal Mediterraneo orientale, area che ospita giacimenti con interessante potenziale di sviluppo”.
Venier ha poi voluto indirizzare “un apprezzamento particolare alla società Pir, azionista della società Petra, da cui abbiamo acquistato l’infrastruttura in mare dove ormeggerà la nave rigassificatrice e che, grazie alla velocità dell’accordo siglato con loro, ci consentirà di rendere operativa l’unità entro i prossimi 24 mesi”.
Secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY l’infrastruttura passata di mano è il cosiddetto terminale marino, vale a dire la piattaforma d’ormeggio con tubazione collegate alla terraferma realizzata alcuni decenni fa da Eni per lo sbarco di rinfuse liquide da navi cisterna, poi passata a Enel per far funzionare fino a una decina d’anni fa la centrale di Porto Tolle (fino quando è stata alimentata a Orimulsion, un combustibile derivato dal petrolio a base di bitume) e successivamente ceduta appunto al gruppo Pir. Questa piattaforma d’ormeggio dista circa 4,5 miglia dalla costa ed è lunga 347 metri.
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Acquistata da Snam la seconda nave metaniera Fsru per Ravenna