La nave Tzarevna di F.lli Cosulich ha lasciato il porto di Mariupol
Dallo scorso 24 febbraio era rimasta bloccata dopo lo scoppio del conflitto militare ed è stata a rischio ‘nazionalizzazione’ da parte della Repubblica di Doneck
Dopo circa 9 mesi la nave dry bulk carrier Tzarevna della società armatrice Vulcania, una controllata dal gruppo Fratelli Cosulich, ha potuto lasciare il porto di Mariupol dove si trovava bloccata con a bordo un carico di 15.000 tonnellate di bramme. Questa è una delle sei navi che compongono la flotta di Vulcania.
Ad annunciarlo è stata lo stesso gruppo armatoriale della famiglia Cosulich dicendo: “Siamo lieti di informare che la nostra nave Tzarvena è salpata dal porto di Mariupol dove stazionava dallo scorso 24 febbraio”, praticamente da quando è scoppiato il conflitto fra Ucraina e Russia. “La scorsa settimana – aggiunge Fratelli Cosulich – sono state sbarcate le 12.000 lastre d’acciaio prima della partenza. La nave si trova ora in navigazione verso il porto di Varna, in Bulgaria, dove sarà sottoposta a lavori per riparare i segni del bombardamento subito”
La bulk carrier in questione era rimasta bloccata nel porto di Mariupol con lo scoppio della guerra in Ucraina proprio quando doveva partire alla volta del porto di Monfalcone per trasportare e consegnare ai laminatoi di San Giorgio di Nogaro il carico di bramme imbarcato prodotte da Metinvest in Ucraina. Oltre a essere sata colpita sulla fiancata da un bombardamento, la Tzarevna per alcune settimane è stata anche a rischio di ‘nazionalizzazione’ da parte dell’autoproclamatasi Repubblica Popolare di Doneck ma l’attenzione mediatica sollevata da Augusto Cosulich e i conseguenti interventi diplomatici avevano lasciato in stallo la situazione fino alla notizia attuale della ripartenza dallo scalo di Mariupol.
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