Giorni decisivi per la pace del porto di Livorno
L’Adsp porterà domani in Comitato gli atti necessari a puntellare la transazione stragiudiziale con Porto Livorno 2000 e Sdt che permetterà di evitare la sentenza del Consiglio di Stato sul servizio passeggeri
L’imminente Comitato di gestione convocato dall’Autorità di Sistema Portuale di Livorno potrebbe segnare una tappa decisiva nel percorso di pacificazione delle banchine labroniche avviato dall’ente nei primi mesi del 2022.
All’attenzione dell’organo dell’Adsp, infatti, sarà sottoposto un provvedimento intitolato alla “Declinazione del Servizio di interesse generale di stazione marittima e assistenza ai passeggeri nel Porto di Livorno”, che ha appena incassato l’unanime placet del tavolo di partenariato dell’ente. Si tratta infatti della formalizzazione del primo passaggio individuato dall’ente nel percorso di pacificazione con Porto Livorno 2000 avviato nei mesi scorsi dall’ente presieduto da Luciano Guerrieri.
Il documento, infatti, ricorda come sul finire dello scorso maggio il “servizio di stazione marittima e assistenza ai passeggeri del Porto di Livorno” sia stato individuato quale servizio di interesse generale in capo a Porto Livorno 2000, riservandosi di “acquisire successivamente specifico parere formale in merito da parte dell’Organismo di partenariato della risorsa mare”.
Di seguito, quindi, il documento proposto al Comitato elenca in sette punti il contenuto del servizio, definendo di fatto l’esclusività del medesimo in capo alla società passata, ad esito della gara avviata nel 2015 (prima che il cosiddetto “correttivo porti” smantellasse appunto la base giuridica della suddetta esclusività), sotto il controllo di Livorno Terminals (facente capo ai gruppi Moby e Msc).
Un quadro quindi che parrebbe in apparenza squilibrato in sfavore della rivale Sdt – Sintermar Darsena Toscana, che – è proprio l’oggetto del contenzioso perso in primo grado da Porto Livorno 2000 (quando era presieduta, peraltro, da Guerrieri) – nel 2019 ottenne l’autorizzazione a operare in proprio il traffico passeggeri di alcune linee di Grimaldi, incassando poi dal Tar la legittimità di tali provvedimenti.
Guerrieri e Roberta Macii (la dirigente cui è stata affidata la ricerca del bandolo della matassa), tuttavia, sarebbero riusciti a definire una trattativa stragiudiziale in base a cui, oltre all’Adsp, anche i contendenti sarebbero disponibili a rinunciare all’appello in Consiglio di Stato (l’udienza è prevista per il 22 novembre), alla battaglia legale che in un caso o nell’altro ne sarebbe scaturita e, presumibilmente, alle altre cause avviate. L’accordo, che dovrebbe esser firmato subito dopo l’approvazione da parte del Comitato del suddetto provvedimento, avrebbe incassato l’approvazione della Avvocatura di Stato ma non è stato mostrato al tavolo di partenariato né lo sarà al Comitato, sebbene il primo organo, ottenutane un’illustrazione, abbia espresso l’auspicio di una pubblicità dei suoi contenuti.
Auspicio condivisibile, almeno per due motivi. Il primo è chiarire se, ed eventualmente come, la transazione inciderà (o abbia inciso) sulla novazione della concessione di Porto Livorno 2000, per capire cioè se e come siano stati rivisti gli impegni del nuovo azionista di maggioranza in termini di investimenti (il piano da oltre 90 milioni di euro decisivo per aggiudicarsi la gara ha già ad esempio ottenuto una dilazione de facto).
Il secondo, non per importanza, è comprendere come Adsp possa aver riconosciuto a Porto Livorno 2000 l’esclusività sul traffico passeggeri dello scalo e contemporaneamente garantito a un altro terminalista di poter continuare a effettuarlo sulle proprie aree: il segreto della quadratura del cerchio è senz’altro ambito da molti altri porti.
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