Adsp Taranto: “Al lavoro per soddisfare le prescrizioni Mite”
Incassata la non ottemperanza di una delle condizioni previste dalla Via per il dragaggio per il Polisettoriale, l’ente ritenterà la verifica. Nessuna menzione agli effetti sul rapporto con Scct
A tre giorni dall’articolo di SHIPPING ITALY sul tema (e nonostante una preventiva richiesta di chiarimenti al riguardo rimasta inevasa), l’Autorità di Sistema Portuale di Taranto ha diffuso, con riferimento a un articolo recentissimamente pubblicato sulla stampa specializzata, una nota sul giudizio di non ottemperanza da parte del Ministero della Transizione Ecologica a una delle condizioni ambientali cui era stato vincolato il rinnovo, nel marzo 2022, del parere positivo di Valutazione di Impatto Ambientale relativo al dragaggio del molo Polisettoriale.
Vi si sintetizza quanto dettagliato nel nostro articolo: “Con D.M. n. 34 del 09.03.2022 il MITE ha espresso giudizio positivo con prescrizioni sulla compatibilità ambientale della prosecuzione del progetto “Interventi per il dragaggio di 2,3 Mm³ di sedimenti in area Molo Polisettoriale per la realizzazione di un primo lotto della cassa di colmata funzionale all’ampliamento del V sporgente del Porto di Taranto”. Il Ministero, infatti, nel cit. provvedimento ha indicato una serie di condizioni ambientali che dovranno essere ottemperate, alcune delle quali prima dell’avvio delle attività di dragaggio. Per tale ragione l’AdSP ha avviato la verifica di ottemperanza alle condizioni ambientali preliminari all’inizio dei lavori di dragaggio. Nella fattispecie, relativamente alla condizione ambientale n. 3 – che contiene prescrizioni operative da adottarsi in fase di dragaggio – il Ministero si è espresso ritendendola, al momento, non ottemperata ed ha, perciò, invitato questa Amministrazione a presentare una nuova istanza per l’avvio della verifica, entro i termini stabiliti dallo stesso provvedimento di compatibilità ambientale”.
Con la nota, inoltre, l’Adsp ritiene di precisare che “quanto sopra non inficia, quindi, in alcun modo il giudizio di compatibilità ambientale di prosecuzione dell’intervento rilasciato dal Ministero col cit. decreto n. 34/2022 ed i conseguenziali procedimenti di ottemperanza”. E spiega che l’ente “tramite l’impresa esecutrice (Partecipazioni Italia, gruppo Webuild, ndr), ha in corso la revisione degli elaborati necessari alla riproposizione della verifica, secondo le osservazioni della Commissione stessa”.
Nessun cenno viene invece fatto all’effetto della decisione del Mite sull’ultimatum dato dalla stessa port authority pugliese all’appaltatrice del dragaggio né a quello sui rapporti concessori con San Cataldo Container Terminal, concessionaria del Molo Polisettoriale. Il mancato dragaggio, infatti, fu nel 2016 una delle motivazioni addotte dall’allora concessionario Taranto Container Terminal per terminare anticipatamente il contratto con l’ente concedente lasciando a casa circa 500 lavoratori portuali. Dal subentro nel 2019 del gruppo turco Yildirim mai è stato chiarito se anche il nuovo terminalista sia stato beneficiato di tale clausola e se e come la cosa sia stata eventualmente disciplinata nella recente revisione dei rapporti fra Adsp e concessionario.
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