Cetal (Grimaldi) in cerca di nuovi spazi a Monfalcone
Fiducia nella possibilità di fidelizzare i clienti in arrivo dalla congestionata Koper: chiesti altri 25mila mq di aree fra concessioni e locazioni
Non è passato nemmeno un mese dalla formalizzazione dell’assentimento della concessione di oltre 95mila mq dell’area storicamente occupata, che Cetal, società terminalistica del Gruppo Grimaldi, ha avviato le pratiche per cercare nuovi spazi di espansione a Monfalcone.
L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Orientale ha chiuso la procedura pluriennale con cui Monfalcone, prima gestito dalla Regione, è diventato a tutti gli effetti un porto soggetto alla legge 84/1994, in primis appunto il rilascio delle concessioni terminalistiche di 12 anni. Fra esse quella di Cetal, società che veniva da un periodo non facile, dato che alla fine del primo semestre i veicoli commerciali movimentati risultavano in calo di quasi 6mila unità, pari a circa il -14%, rispetto all’anno prima. La tendenza si è però da allora bruscamente invertita, tanto che alla fine dei primi dieci mesi si è arrivati a quasi 62mila mezzi dall’inizio dell’anno, volume che vale un +6,20% sullo stesso periodo del 2021.
Un balzo che si spiega soprattutto col congestionamento di Koper, anche se per Girolamo Carignani, manager del Gruppo Grimaldi che presiede Cetal, il fenomeno merita uno sguardo più ampio: “C’è molto fermento nell’automotive, i terminal sono congestionati un po’ ovunque. Piuttosto la novità è che i costi di trasporto delle car carrier sono saliti e anche i grandi player attivi nei collegamenti dal Far East, da Nyk a Mitsui, stanno rivalutando la profittabilità dei porti altoadriatici rispetto agli scali nordeuropei”.
La volontà di Cetal, apertasi definitivamente anche al terminalismo per i terzi oltre che per il Gruppo Grimaldi, è di stabilizzare questa tendenza, tanto che la società ha depositato in port authority a Trieste nei giorni scorsi una richiesta di concessione di 4 mesi per altri 18.400 metri quadrati “da utilizzare come deposito non doganale temporaneo di autovetture” e la locazione (trattandosi di area non assentibile in concessione) di “un’area prospiciente l’ingresso principale del Porto di Monfalcone di 6.400 mq”, da destinare alla medesima finalità.
“Ci servono spazi per stoccare le auto, in ragione di questo nuovo traffico dal Far East proveniente da Koper” ha aggiunto Carignani: “Siamo fiduciosi, l’Adsp sta lavorando molto bene e ha piani solidi per espandere le aree portuali, condizione prodromica allo sviluppo dei traffici, ovviamente non solo di Cetal. Noi crediamo ci sia margine per fidelizzare questi nuovi clienti e ci lavoreremo. Ma per il momento occorre prudenza e per il surplus di lavoro necessario faremo ricorso all’articolo 17 (Impresa Alto Adriatico, ndr)”.
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