In Finanziaria 50 milioni di euro per marebonus e ferrobonus
Previsto anche l’incremento del fondo per l’avvio delle opere indifferibili cui potranno attingere anche le Adsp impegnate con i piani del Pnrr
Alle rassicurazioni fatte dal Ministro della Mobilità e delle Infrastrutture Sostenibili del precedente Governo darà seguito il nuovo esecutivo, almeno stando alla bozza della Legge di Bilancio in via di definizione.
Il testo infatti contiene quelle nuove risorse per due misure ormai classiche di sostegno dell’intermodalità promesse da Enrico Giovannini a uno degli operatori più interessati, il Gruppo Grimaldi, in occasione dell’ultima Euromed Convention andata in scena a Sorrento. L’articolo 81 stanzia, “ferme restando le risorse già assegnate”, altri 25 milioni di euro tanto per il marebonus quanto per il ferrobonus per l’annualità 2023. L’individuazione dei beneficiari, la commisurazione degli aiuti, le modalità e le procedure per l’attuazione degli interventi sono demandate ad un decreto attuativo del Ministero tornato delle Infrastrutture e dei Trasporti e la misura è soggetta a rinnovo della dichiarazione di compatibilità da parte della Commissione europea con la normativa sugli aiuti di Stato.
Per il resto la bozza non contiene altre misure particolarmente rilevanti in materia di shipping, trasporti e portualità. Da registrare un articolo che preannuncia l’incremento (ancora da quantificare però) del fondo creato dal precedente Governo per fronteggiare, quanto alle opere del Pnrr e del Fondo complementare, il rincaro dei materiali (“Fondo per l’avvio delle opere indifferibili”); due articoli ancora vuoti, intestati rispettivamente a “Disposizioni in materia di revisione prezzi” e “Unificazione degli strumenti residuali di pianificazione e programmazione delle infrastrutture secondo criteri di rendimento”; un articolo che riesuma la Società Stretto di Messina deputata alla realizzazione dell’omonimo ponte.
A.M.
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