Augustea contribuisce al varo della fregata Hms Glasgow (FOTO)
La maxi chiatta CD01 della joint venture Malin Augustea è stata indispensabile per l’immersione della nuova nave lungo il fiume Clyde
Parla anche un po’ italiano il varo in Scozia della fregata Hms Glasgow, prima di una serie di fregate Asw Type 26 costruite per la Royal Navy.
La chiatta CD01 della società Malin Augustea, azienda partecipata appunto dalla shipping company Augustea della faniglia Zagari, ha infatti reso possibile l’imbarco e il successivo varo dello scafo appena costruito a Govan, sul fiume Clyde, dal cantiere Bae Systems. Una volta accompagnata in acque più profonde lungo il fiume verrà materialmente varata e ‘accompagnata’ al cantiere di Scotstoun per il completamento dell’allestimento finale.
Hms Glasgow è, come detto, la prima di una serie di fregate commissionate dalla marina militare britannica a Bae Systems in due lotti per 3 + 5 navi. La seconda unità, Hms Cardiff, è in costruzione così come è stata già avviata la realizzazione della terza unità, Hms Belfast, per le quali sarà utiliztao lo stesso metodo di varo.
La barge semisommergibile CD01 di Malin Augustea è stata allungata e rinforzata l’anno scorso dal cantiere navale turco Hat-San in vista di questi impieghi lungo le coste scozzesi per operare al servizio delle società Malin Abram e Malin Augustea. Quest’ultima, come rivelato da Lucio Zagari a SHIPPING ITALY, è una nuova joint venture partecipata dal gruppo italiano Augustea che ha conferito proprio la barge oggetto ora di intervento in cantiere.
E’ una delle più grandi chiatte d’Europa e l’unica in Scozia in grado di immergersi e caricare navi e merci fino a 12 metri di profondità e quasi 140 metri di lunghezza. Secondo quanto comunicato dal Gruppo Malin, oltre alla capacità di immersione è di particolare rilevanza anche lo spazio sul ponte di 4.200 metri quadrati grazie ai quali la chiatta potrà ospitare carichi di grandi dimensioni e navi offshore. Per ogni metro quadrato la capacità di carico è pari a 20 tonnellate.
Sandro Lipani, direttore di Augustea, aveva spiegato che questa barge “offrirà una risorsa per supportare progetti di cantieristica navale, edilizia civile ed energia rinnovabile per gli anni a venire”.