Marebonus e Ferrobonus stralciati dalla Finanziaria
Salvini rassicura Grimaldi in diretta: “Lo porteremo in Parlamento”. Nella Legge di Bilancio 200 milioni per le imprese di autotrasporto e 22 per il corridoio ferroviario Reno-Alpi
Proprio nel giorno in cui il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e il suo viceministro, Edoardo Rixi, sono stati ospiti della convention annuale della sigla associativa che più di tutte sostiene la misura, la Alis presieduta da Guido Grimaldi, il rifinanziamento del Marebonus (e quello del Ferrobonus) è sparito dalla Legge di Bilancio per il 2023.
Come raccontato da SHIPPING ITALY, le bozze circolate nei giorni scorsi contenevano uno stanziamento di 50 milioni di euro, ripartito equamente fra le due misure di stimolo al trasporto combinato per il 2023 e finanziato attingendo a un fondo per la mobilità sostenibile istituito con la Finanziaria dello scorso anno. Nella versione della legge di bilancio circolata oggi, però, l’intervento è sparito. Non è chiaro se la ragione è che le risorse cui si prevedeva di attingere sono destinate ad altro, almeno per quel che concerne la parte marittima (“rinnovo del parco autobus del trasporto pubblico locale, all’acquisto di treni ad idrogeno sulle linee ferroviarie non elettrificate, alla realizzazione di ciclovie urbane e turistiche, allo sviluppo del trasporto merci intermodale su ferro, all’adozione di carburanti alternativi per l’alimentazione di navi ed aerei e al rinnovo dei mezzi adibiti all’autotrasporto”). Salvini ha tuttavia tranquillizzato gli ospiti: “Porteremo e approveremo il Marebonus in Parlamento”.
Confermati invece gli articoli con cui il Governo ha deciso di rafforzare il “Fondo per l’avvio delle opere indifferibili” istituito dal precedente esecutivo e riesumare la Società Stretto di Messina, mentre sono una novità le “Misure a favore del settore dell’autotrasporto”, cioè l’istituzione di un “Fondo, nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture dei trasporti, con una dotazione di 200 milioni per l’anno 2023 finalizzato al riconoscimento di un contributo finalizzato a mitigare gli effetti degli incrementi di costo per l’acquisto del gasolio impiegato dai medesimi soggetti in veicoli, di categoria euro 5 o superiore, utilizzati per l’esercizio delle predette attività, alle imprese aventi sede legale o stabile organizzazione in Italia esercenti le attività di trasporto”.
Altro intervento inserito nell’ultima bozza riguarda gli impegni assunti dall’Italia nel 2014 con la Svizzera in merito allo sviluppo del Corridoio Reno-Alpi: “In attuazione della dichiarazione di intenti sottoscritta tra Italia e Svizzera il 18 settembre 2014, è autorizzata la spesa di 22 milioni di euro per l’anno 2023 in favore di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. per la progettazione della linea Chiasso-Monza lungo il corridoio europeo Reno-Alpi”. Nel 2014, a valle degli accordi di due anni prima con cui la Confederazione si impegnava direttamente a finanziare interventi di potenziamento della rete ferroviaria italiana, la Svizzera decise di focalizzarsi sulla linea fra Luino e Novara, lasciando a Rfi l’onere di provvedere all’altro ramo, quello appunto fra Chiasso e l’hinterland milanese.
A.M.
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