Bozzelli: “Gli assicuratori dovrebbero premiare lo sforzo degli armatori per la sostenibilità”
L’head of global insurance di Msc Crociere al Propeller Club di Genova ha parlato anche di nuovi carburanti, Gnl e cybersecurity
Genova – In futuro potrebbe rendersi necessaria la nascita di un P&I Club composto solo da compagnie crocieristiche, sulla scorta di quanto avvenuto nel settore dei superyacht.
È stato questo forse uno degli spunti di discussione forse più originali e interessanti ascoltati durante l’ultima riunione del Propeller Club – port of Genoa durante la quale è intervenuto, in qualità di ospite d’onore, Rocco Bozzelli, genovese trapiantato a Ginevra dove ricopre il ruolo di Head of global insurance per Msc Cruises.
Il titolo della serata era “La svolta delle crociere: sostenibilità e prospettive” e durante la conviviale è stata anche consegnata dal Consiglio direttivo del Propeller club ad Augusto Cosulich (presidente della Fratelli Cosulich) la Targa “Mariano Maresca” che il Consiglio Direttivo ha deliberato di dedicargli, “quale personalità che si è particolarmente distinta nell’opera di promozione dello shipping italiano, attraverso molteplici e significative iniziative e attività aziendali che hanno tra l’altro dimostrato forti capacità di reazione e di resilienza, nonostante i difficili momenti vissuti”.
L’intervento di Rocco Bozzelli è partito dall’ultima nave battezzata da Msc Crociere, ovvero Msc World Europa, sottolineando che i “passeggeri del futuro saranno molto attenti anche alla sostenibilità quando vorranno scegliere una crociera. Per questo dobbiamo rendere la vacanza a bordo un prodotto in linea con i principi Esg” seguendo una strategia volta alla sotenibilità basata su 4 P: “Planet, people, place e procurement. Ci sarà sempre più l’elemento responsabile nel sourcing (così come lo fa il cliente, anche Msc lo farà con i propri fornitori)”.
Rivissuto nelle parole di Bozzelli anche il periodo dell’emergenza Covid 19: “Nel 2020 ci siamo trovati con 17 navi completamente fermate. Fra gli aspetti positivi – ha detto – quello di poter riconsiderare tutti i processi operativi e aziendali. Al tempo stesso abbiamo potuto constatare il fatto di avere clienti molto fidelizzati e la maggior parte dei governi sono stati di supporto”.
L’attuale difficoltà a reperire personale per formare gli equipaggi “è anche derivato dal fatto che con lo sbarco durante il periodo del Covid molto personale marittimo proveniente ad esempio da Indonesia, Tailandia, Filippine e Madagascar, nel frattempo ha trovato lavoro a terra” ha aggiunto il numero uno delle assicurazioni nel gruppo Msc Crociere. Un’altra delle grandi sfide per il futuro delle navi saranno i carburanti: “Investire in fuel flexible, anche biometano (non solo Gnl) ma anche metano sintetico” è stato il suggerimento. “Serviranno motori flessibili in grado di bruciare traditional/bio/syn/methane/hydrogen fuel”.
C’è poi un tema di sicurezza con i nuovi carburanti: “Il Gnl è più sicuro, ad esempio, in caso di salvataggio? In caso di sinistri la risposta dei mezzi potrebbe non essere adatta da un punto di vista tecnico” ha osservato Bozzelli. Che, sottolineando come la capacità assicurativa sia molto alta per le nuove navi da crociera che stanno entrando sul mercato, ha evidenziato come “il mondo assicurativo dovrebbe premiarci se andiamo nella direzione di una sempre maggiore sostenibilità”.
Fra i rischi e criticità per il futuro del comparto è stata menzionata anche la cyber security perché “il mondo assicurativo ha scarsa esperienza e non dispone di un track record storico”.
A fronte di una difficoltà sempre maggiore a trovare compagnie assicurative che vogliano sottoscrivere coperture per navi da crociera tanto grandi e con elevata capacità passeggeri, alcuni dei partecipanti alla serata hanno suggerito appunto ai big delle crociere di dare vita a un proprio P&I Club riservato alle navi bianche.
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