Adsp Genova aggiunge 32 Mln per la copertura del nuovo bacino di Sestri Ponente
Variante (senza gara) al progetto del ribaltamento per predisporre la struttura al futuro potenziamento del cantiere navale
Il nuovo bacino di carenaggio che l’Autorità di Sistema Portuale di Genova sta realizzando, nell’ambito di un duplice appalto da quasi 600 milioni di euro (per circa un quarto in capo al Comune), presso lo stabilimento navalmeccanico di Fincantieri a Sestri Ponente potrebbe esser dotato di copertura.
Lo si evince da un decreto appena firmato dal presidente Paolo Emilio Signorini con cui si approva una variante all’appalto integrato (progettazione definitiva, esecutiva e lavori), aggiudicato meno di un anno fa a alla Società Consorzio Stabile Grandi Lavori, che annovera Consorzio Integra Società Cooperativa e Trevi quali mandanti (consorziate esecutrici Fincosit, RCM Costruzioni e G.S. Edil Società Cooperativa) con Raggruppamento di progettisti indicati, costituito da Technital (capogruppo), Proger, Ingegneria Especializada Obra Civil e Industrial, S.J.S. Engineering e Duomi. La variante costerà circa 32,2 milioni di euro, appena inferiore al ribasso garantito dal consorzio vincitore (circa 38 milioni di euro sui 377 dell’appalto), ma la somma troverà copertura essendo di circa 405 milioni le somme a disposizione della port authority.
Nel decreto si spiega come, meno di un mese dopo la firma del contratto (10 marzo 2022) col Consorzio Stabile e i progettisti, questi ultimi abbiano presentato (8 aprile 2022) un “Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica Integrazioni a Opera B e Opera C”. Il progetto preliminare (di fattibilità tecnico-economica), quello andato a gara, è infatti “stato elaborato (dallo studio di ingegneria F&M e dall’olandese Haskoning Dhv, nda) – si legge nel decreto – tenendo conto della eventuale futura presenza delle coperture (del nuovo bacino di carenaggio e dei piazzali di allestimento) che avrebbero dovuto essere oggetto di separata progettazione e successiva realizzazione, parallela rispetto al progetto di Fase 2”.
Tale “eventualità”, tuttavia, appena chiuso il contratto è divenuta evidentemente immediatamente attuale, dato che “la realizzazione delle fondazioni di dette coperture non può essere rinviata a causa dell’inserimento nella stessa zona di opere strutturali e impiantistiche estremamente complesse con la conseguenza che una realizzazione successiva delle fondazioni comporterebbe ingenti e costosissime demolizioni di opere civili e impianti, determinando inevitabili durature interruzioni dell’operatività dello stabilimento navale”. Sicché “risulta necessario dotare, sin dal momento della loro realizzazione, sia il nuovo bacino di carenaggio (Opera C) che gli attigui piazzali di preallestimento (Opera B), delle vie di corsa per l’installazione di gru mobili con capacità di sollevamento coerenti con le attività cantieristiche ivi esercitate (ovvero portata sino a 200 t, portata con lo sbraccio massimo sino a 10t e passo pari a 10 mt.)”.
In sintesi: a gara si è andati con l’idea di non realizzare la copertura, pur prevedendola come eventuale nel progetto preliminare. Ma, appena aggiudicato l’appalto, ci si è accorti che almeno le opere propedeutiche a queste coperture vanno fatto contestualmente al resto del lavoro, pena un esborso maggiore qualora lo si fosse deciso solo più avanti.
Impossibile, secondo l’ente, pensare allora di fare una gara ad hoc “perché le lavorazioni non possono che essere eseguite in contemporanea e dallo stesso soggetto aggiudicatario trattandosi di interventi sulle stesse opere oggetto dell’appalto” e perché “sussistono oggettive e concrete difficoltà e conseguenti assunzioni di responsabilità sui lavori relative al collaudo di dette lavorazioni insistenti sulla stessa opera, nonché l’eventuale duplicazione della filiera nel caso di affidamento ad un ulteriore operatore economico che dovrebbe operare in contemporanea con l’impresa aggiudicataria e sulle stesse aree”. Da qui l’affidamento a Consorzio Stabile Grandi Lavori e soci.
La settimana scorsa il sindaco e commissario per il programma straordinario delle opere (fra cui rientra il cosiddetto ribaltamento) Marco Bucci, ha chiarito che, una volta realizzato, il nuovo bacino sarà messo a gara: possibile che la realizzazione delle coperture, ora resa possibile, diventi dunque oggetto di competizione.
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