Cereal Docks investe nell’import di grano dall’Ucraina in Italia via treno
Il gruppo ha acquistato 120 casse mobili da destinare allo sviluppo di questi flussi
Cereal Docks ha deciso di scommettere sull’import di grano dall’Ucraina all’Italia per via ferroviaria, avviando test che hanno previsto l’impiego di big bag e mettendo a segno investimenti mirati in 120 casse mobili.
Già prima che scoppiasse il conflitto militare con la Russia il gruppo gestiva su base spot treni di grano dal paese (naturalmente al fianco dei maggioritari flussi in uscita per via marittima), impiegando carri-tramoggia. Una modalità di trasporto che, a causa della diversità degli scartamenti nei paesi interessati dalla rotta (in Ucraina, a differenza che in Europa occidentale, ‘vige’ quello russo, ovvero largo 1.520 mm), rendeva complicate le operazioni. La siccità che durante l’estate ha colpito duramente l’Est Europa, mettendo fuori gioco mercati di produzione ‘alternativi’ come quello rumeno, ha però indotto Cereal Docks a trovare comunque un modo per ripristinare flussi regolari dal paese: da qui l’esigenza di testare e sviluppare modalità di gestione più semplificata dei carichi.
Tra questi appunto quello che prevede l’impiego di big bag. A Portogruaro, dove il gruppo ha uno stabilimento che funge da snodo logistico per l’approvvigionamento dai paesi dell’Est Europeo, si stanno concludendo proprio in questi giorni le operazioni di scarico di una prima partita di merce giunta via treno alla fine di novembre all’interno di ‘sacconi’. Nel dettaglio lo scalo ha visto l’arrivo di 20 casse aperte, ognuna con 5 big bag da circa 14 tonnellate l’una (non caricate completamente per evitare problemi di sagoma in altezza, e quindi che si configurasse il caso di un trasporto eccezionale). Il grano, per tramite dell’operatore logistico Cd Cargo Logistik è stato caricato in territorio ucraino e poi trasferito, ancora nei sacconi, su casse aperte fino ad arrivare prima alla stazione di Portogruaro-Caorle (con trazione italiana svolta da Mercitalia) e da lì all’interporto di Portogruaro (con il trasporto di ultimo miglio effettuato dai locomotori della stessa società di gestione dello scalo intermodale). Dall’interporto i sacconi sono stati quindi trasferiti via gru su camion che li hanno portati nel vicinissimo stabilimento di Cereal Docks, dove come detto sta ora terminando la fase di scaricamento. Per decidere se replicare o meno l’esperienza, alla sua conclusione la società guarderà a diversi fattori, da quello strettamente economico alle tempistiche necessarie (alcune difficoltà di Cd Cargo nell’individuare il trazionista per il lato italiano, poi trovato in Mercitalia, e la disponibilità di una traccia, hanno in questo caso comportato una attesa di diversi giorni della merce al confine).
Parallelamente però Cereal Docks sta anche lavorando a una gestione alternativa, progettando l’avvio di import di grano ucraino per via ferroviaria con l’impiego di casse mobili (che possono essere trasferite facilmente tra carri pianale permettendo anche in questo caso di aggirare facilmente il problema dello scartamento diverso). In previsione di questa attività (ma eventualmente anche di altri traffici), il gruppo durante l’estate ha deciso di acquistare 120 unità di questo tipo, ora già in suo possesso.
Cereal Docks è un gruppo industriale italiano attivo nella prima trasformazione agro-alimentare, per la produzione di ingredienti come farine, oli e lecitine, derivati dai semi oleosi (soia, girasole e colza) e cereali (mais, grano, orzo) destinati ad applicazioni nei settori alimentare, farmaceutico, cosmetico, nutrizione animale, tecnico ed energetico. Con 7 stabilimenti produttivi e 3 centri di stoccaggio, lavora ogni anno oltre 2,7 milioni di tonnellate di cereali e semi oleosi, coinvolgendo complessivamente in Italia più di 11.000 aziende agricole. Il quartier generale è a Camisano Vicentino (Vicenza), dove quasi quarant’anni anni fa Mauro e Paolo Fanin hanno fondato l’azienda.
F.M.
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