Concessione portuale a Brindisi per la produzione di pale eoliche
L’Adsp del Mar Adriatico Meridionale incassa l’endorsement di Fitto e accoglie (parzialmente) la richiesta della napoletana Act Blade
“Il Comitato di gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale ha approvato all’unanimità il rilascio della concessione demaniale dell’autorizzazione unica Zes, per un periodo di cinque anni in favore di Act Blade srl, per la realizzazione di uno stabilimento di produzione di pale eoliche innovative, con materiale molecolare all’avanguardia”.
Lo ha comunicato oggi l’Adsp presieduta da Ugo Patroni Griffi: “L’esito della seduta sarà recepito nel provvedimento conclusivo che sarà inviato a tutti gli enti previsti dalla legge, per l’eventuale esercizio del diritto di opposizione da notificarsi entro e non oltre i 10 giorni, a partire dalla data di notifica. In mancanza di opposizione, l’ente portuale procederà al rilascio dell’autorizzazione unica Zes, compenetrata nella concessione demaniale per l’occupazione di aree”.
Act Blade Europe Srl è una società con sede a Pomigliano d’Arco (Napoli) controllata al 76% dalla società di diritto britannico Act Blade Limited e partecipata per il resto da Far Evolution, società riconducibile al fondo d’investimento Orienta Capital Partners. Guidata da Sabrina Maria Malpede, a luglio aveva chiesto 7 anni di concessione, oltre all’autorizzazione Zes, “per l’occupazione e l’uso di una superficie di area scoperta di mq 12.768, sita in area portuale, località Sant’Apollinare, nel porto di Brindisi, allo scopo di allocare dei capannoni prefabbricati all’interno dei quali avviare l’attività di ricerca e sviluppo e di manifattura di pale eoliche Act Blade e a tal fine ha formulato contestualmente istanza, ai sensi dell’art. 5 bis del D.L. 91 del 2017, convertito con modifiche dalla L. 123 del 2017 e ss. mm. ed ii., di rilascio di Autorizzazione Unica Zes”.
Sulla prerogativa al rilascio di quest’ultima, nei mesi scorsi si è consumato un confronto acceso fra Patroni Griffi e il commissario della Zes Manlio Guadagnuolo. Col risultato di un impasse che, stando alla stampa locale, sarebbe stato risolto una settimana fa dal ministro alla Politiche Europee Raffaele Fitto: “Ho tenuto, in videoconferenza, la riunione preliminare al Consiglio dei Ministri (ex art. 5 bis, comma 4, del D.L. n. 91/2017), su richiesta dall’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico meridionale, per superare il parere negativo emerso in conferenza dei servizi per la realizzazione e la gestione di uno stabilimento di produzione di pale eoliche nell’ambito del porto di Brindisi, in località Sant’Apollinare. Nel corso della riunione sulla base delle risultanze istruttorie non si ravvisano più i motivi per il deferimento al Consiglio dei ministri e pertanto l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico meridionale potrà adottare gli atti di propria competenza necessari ad avviare l’intervento”.
Secondo quanto fatto emergere nei mesi scorsi, l’investimento di Act Blade sarebbe di 27 milioni di euro (in parte con risorse pubbliche rinvenienti dal Pnrr) e prevedrebbe dal 2022 al 2028 la produzione di quasi 1.700 pale, con la creazione di 162 posti di lavoro.
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